Leclerc come Alesi: ecco perché deve pensarci bene prima di firmare il rinnovo con la Ferrari
Per Leclerc il 2024 è una sorta di sliding doors: accettare sulla parola le promesse di un futuro vincente con la Ferrari o assecondare la sua voglia matta di vincere “as soon as possible” altrove?

04/08/2023 08:30:00 Tempo di lettura: 8 minuti

La pausa estiva della Formula 1 è il periodo in cui si tirano le somme sulla prima parte della stagione. Se per l’assegnazione dei titoli iridati (piloti e costruttori) è solo questione di tempo, a tenere banco è la posizione contrattuale di diversi piloti in scadenza di contratto fissata al termine della prossima stagione agonistica.

Tra questi driver spicca il nome di Charles Leclerc, talento intorno al quale il management della Scuderia Ferrari sta cercando di costruire un team all’altezza del proprio campione. E’ inutile negare che la partenza di Mattia Binotto e l’arrivo di Frederic Vasseur sia stato un avvicendamento gradito dal pilota monegasco in ragione delle felici esperienze condivise con il dirigente francese nelle categorie propedeutiche.

Il pessimo avvio della stagione 2023 può essere considerato come una nefasta eredità della precedente gestione, tuttavia il Team Principal della Scuderia Ferrari sta operando su due milestone parecchio distanti nel prossimo futuro. Nel breve termine ha dovuto porre rimedio alla emorragia di manager con ruoli strategici nell’assetto organizzativo della rossa come David Sanchez, accasatosi in McLaren, e Laurent Mekies, futuro Team Principal del team Alpha Tauri o Hugo Boss come da recenti indiscrezioni. 

Leclerc come Alesi: ecco perché deve pensarci bene prima di firmare il rinnovo con la Ferrari

Laurent Mekies ex Racing Director Ferrari – Credit: Scuderia Ferrari

 

Sul lungo periodo il recruitment operato da Vasseur è mirato all’ingaggio di tecnici di spessore provenienti dalla concorrenza, che dovrebbero portare in dote competenze nelle aree della GES in cui c’è un evidente gap con i rivali e soprattutto il knowledge transfer che consente di recuperare terreno in tempi rapidi. Sostanzialmente ciò che ha garantito Dan Fallows ad Aston Martin, passata nel giro di pochi mesi da settima forza ad inseguitrice della Red Bull nella prima parte della stagione.

Se per il manager di Draveil la questione del rinnovo contrattuale di Leclerc e Sainz è l’ultimo dei pensieri, nella mente dei piloti il livello di competitività della rossa sarà uno dei fattori determinanti in fase di negoziazione. Alla luce delle impressionanti performance sciorinate dal monegasco nella stagione d’esordio con la Ferrari (2019, nda) il cotratto fu prolungato in un quinquennale con scadenza fissata al termine della stagione 2024. Se all’epoca Charles accettò senza alcuna riserva l’estensione dell’accordo la situazione attuale è completamente diversa. In questi anni il ragazzo del Principato di Monaco è diventato il “faro” della squadra e l’idolo indiscusso del popolo della Rossa. Ma il tempo passa velocemente e la sua fame di vittoria è aumentata in modo proporzionale alla frustrazione di non poter competere ai livelli che merita. 

 

F1. Una carriera sinora molto simile a quella di Jean Alesi

Gli amanti delle statistiche, o i più giovani probabilmente storceranno il naso ma l’evoluzione della carriera di Leclerc sta’ assumendo caratteristiche molto simili a quelle di un idolo dei fan della scuderia modenese a cavallo degli anni novanta: Jean Alesi. Il pilota di Avignone, di origini italiane, era un talento cristallino capace di lottare senza sudditanza con un certo Ayrton Senna a bordo della Tyrrell in memorabili duelli a Phoneixe Monaco nella prima stagione completa in Formula 1. Ai tempi Alesi era il “predestinato” su cui si fiondò Frank Williams stipulando un precontratto per la stagione 1991. Successivamente si fece sotto la Ferrari e Jean pur di coronare il suo sogno preferì cedere alle lusinghe del team di Maranello con il signorile beneplacito di Frank Williams. 

Leclerc come Alesi: ecco perché deve pensarci bene prima di firmare il rinnovo con la Ferrari

Alesi posa accanto alla F93A nel corso della presentazione a Fiorano – Credit: Scuderia Ferrari

 

In cinque anni di permanenza a Maranello Jean ha esaltato le folle per il suo coraggio e la sua determinazione nel cercare di superare i limiti di alcune tra le peggiori monoposto realizzate a Maranello nel corso della sua storia. Un fenomeno sul bagnato al punto che alla domenica si faceva la danza della pioggia affinché il francese potesse esaltarsi e colmare il gap con le imprendibili Williams, McLaren e Benetton. Al termine della stagione 1995 le strade del pilota italofrancese e del Cavallino Rampante si separarono in modo burrascoso proprio come accade spesso nelle coppie che si sono tanto amate. 

Leclerc come Alesi: ecco perché deve pensarci bene prima di firmare il rinnovo con la Ferrari

Charles Leclerc sul podio del circuito di Spa Francorchams – Credit: Scuderia Ferrari

 

Per Leclerc il 2024 è una sorta di sliding doors: accettare sulla parola le promesse di un futuro vincente con la Ferrari o assecondare la sua voglia matta di vincere “as soon as possible” altrove? Un rinnovo contrattuale a lungo termine con la rossa sarebbe un atto di fede, perché dal punto di vista razionale, in regime di continuità regolamentare, difficilmente il Cavallino Rampante potrà fornire una monoposto in grado di lottare per il titolo almeno fino al termine della stagione 2025. L’esordio dei propulsori di nuova generazione e di monoposto con un’aerodinamica sensibilmente modificata nel 2026 potrebbe aprire nuovi scenari ma tale riflessione rientra nel campo dei “se”.

La giovane età del talento monegasco potrebbe indurlo a portare pazienza e coronare il suo sogno con la divisa Rossa. Tuttavia sul palcoscenico della massima categoria del motorsport è presente una generazione di piloti agguerriti, di pari età se non più giovane (come la coppia di piloti McLaren) che potrebbero precludere eventuali soluzioni alternative rispetto al sedile della Ferrari.

Leclerc avrà la forza di procrastinare la sua smania di vittoria sedando per altri anni l’evidente frustrazione? Il suo attuale valore nelle gerarchie dei piloti dello schieramento rischia di essere svilito dalla contestuale crescita dei giovani talenti delle altre scuderie? Solitamente il weekend di Monza è il momento degli annunci da parte della storica scuderia italiana in merito ai rinnovi contrattuali. L’eventuale silenzio del Cavallino Rampante potrebbe essere una sorta di fumata grigia in merito alla prosecuzione del sodalizio Leclerc/Ferrari.

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Foto interna www.ferrari.com

Foto copertina www.ferrari.com


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