Ferrari, Vasseur: «Dobbiamo adattarci, team perfetto non esiste». Poi annuncia dei cambiamenti
04/08/2023 18:25:00 Tempo di lettura: 4 minuti

La prima parte della stagione 2023 della Scuderia Ferrari si è rivelata, almeno considerando i risultati raccolti e le prestazioni mostrate nei primi dodici GP disputati, davvero difficile e complesso. La Rossa, dopo le rosee aspettative invernali, ha faticato non poco nel riuscire ad estrarre la prestazione dalla SF-23 che, malgrado rappresenti la logica evoluzione della vettura 2022, si è rivelata ben poco competitiva e difficile da comprendere. Tale, ad oggi, da far scendere il Cavallino in quarta posizione in classifica costruttori, sia alle spalle della straordinaria Red Bull che di team come Mercedes e Aston Martin.

Oltre alla realtà della pista appena esposta, il presente del team di Maranello è complicato e reso poco stabile sia dai cambiamenti in atto nella struttura del team (su tutti, il turnover di figure apicali che ha caratterizzato questi mesi, a partire dell'addio del team principal Binotto, di David Sanchez e di Laurent Mekies e il conseguente arrivo di nuove professionalità dall'esterno) sia dalle numerose voci realative a piloti, specie Charles Leclerc, i cui rinnovi non sono stati ancora discussi. Ingredienti, di fatto, che creano un ambiente difficile e un clima non del tutto salubre in cui gettare le basi per un avvenire migliore rispetto ad un claudicante presente.

Un momento, come detto ricco di voci e di cambiamenti, che inevitabilmente ha fatto e fa parlare non poco all'interno del paddock dei vari tracciati dove fa tappa la Formula Uno, e che inevitabilmente ha portato il team principal della Scuderia Ferrari, Fred Vasseur, ad essere bersagliato di domande in merito a quella che sarà, sia tra nuovi innesti che assegnazione a nuovi ruoli, la struttura della rossa del futuro.

Il manager di Draveil, intervistato nella consueta conferenza stampa post gara, ha sottolineato quanto in un team di F1 sia impossibile pensare ad una struttura tecnica da attuare e considerarla come un punto di arrivo ma, al contrario, ha posto l'attenzione sul fatto che un team sia sempre necessario cambiare ed adattarsi alle situazioni.

"Sono in carica da sette mesi ma siamo lontanissimi dalla ristrutturazione. Quando fai il mio lavoro non puoi immaginare la struttura perfetta, devi sempre migliorare e cambiare qualcosa, se resti fermo con la stessa perfetta rimani fermo e gli alti migliorano".

Cambiamenti che, comunque sia, arriveranno nel giro di poche settimane per quanto riguarda il breve termine (come la nomina, ormai solo una formalità, di Enrico Cardile come direttore tecnico), mentre per nuovi innesti che porteranno un plus nel lungo periodo sarà necessario attendere di più.

"Non ho una chiara immagine per dire ok, faremo questo e basta. Sarebbe stupido. Faremo dei cambiamenti nelle prossime settimane, mesi e anni anche perché alcune cose sono più lunghe di altre la è una evoluzione permanente ed un cambiamento permanente".

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Foto copertina media.ferrari.com


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