Con l'arrivo della pausa estiva, in cui tutti i team della Formula Uno sono 'costretti" a due settimane di vacanza a causa della chiusura delle fabbriche imposte dal regolamento FIA, è già tempo di pensare alla seconda metà della stagione e a quelle che saranno le sfide ad attendere i team e i piloti. Seconda metà di stagione che inizierà, alla fine di agosto, con il GP d'Olanda e che porterà poi il Circus iridato a fara tappa a casa nostra, a Monza, per il GP d'Italia, ad inizio settembre.
Una gara da sempre molto attesa da tutti, fan e addetti ai lavori, sia per la sua storia che per la grande risposta di pubblico, da sempre presente e davvero appassionato, fedelissimo della Scuderia Ferrari che, spesse volte, è in grado di influenzare la vendita dei biglietti per il GP nostrano.
Lo scorso anno la rossa, di fatto, grazie ad un inizio di stagione travolgente e capace di far sognare tutti i tifosi (con due successi nelle prime tre gare colti da Charles Leclerc) ed illuderli di poter lottare contro la Red Bull di Max Verstappen per la lotta iridata ebbe effetti più che positivi sulla risposta di pubblico per le gare italiane.
Effetto positivo iniziato ad Imola, quando Leclerc si presentò da leader del mondiale, e poi anche a Monza, malgrado la piega presa dal mondiale fosse già chiara. Una gara che, comunque, regalò emozioni ai tifosi presenti all'Autodromo Nazionale Di Monza grazie all'ottima pole position di Charles Leclerc, neutralizzata poi da Max Verstappen in gara che riuscì a cogliere il successo, malgrado la penalità scontata in griglia per la sostituzione di alcune componenti sulla sua RB19.
"Effetto Ferrari" che, in una stagione difficile per la rossa come quella attuale (ancora a secco di vittorie, ma anche con pochi piazzamenti a podio raccolti), in questo 2023 sembra essersi affievolito visto che, come dichiarato da Angelo Sticchi Damiani in un'intervista a "Il Giorno", il record di presenze registrato nel 2022 sarà solo un lontano ricordo in questo 2023.
"A luglio ci aspettavamo una migliore risposta sulla vendita dei biglietti, anche se il podio della Ferrari con Leclerc dà speranza. Dobbiamo dimenticare il record di 330mila persone dell'anno scorso. Spero si riesca a trovare l’equilibrio".
Il numero uno dell'Automobile Club D'Italia ha parlato poi della questione relativa al rinnovo, con Liberty Media, del contratto che garantisce la presenza del GP d'Italia all'interno del calendario nelle stagioni a venire. Un rinnovo che, a differenza di molti autodromi che in tempi recenti hanno ufficializzato rinnovi a lungo termine con la F1 (come il GP d’Austria al Red Bull Ring o quello d’Ungheria a Budapest) non sembra poter essere ufficializzato anche da Monza, ad oggi con un posto in calendario fino al 2025, ma con diverse difficoltà da affrontare. Difficoltà che riguardano la libertà di manovra di cui l'ACI può disporre, ad oggi valida sino ad 2028 e non tale da poter garantire un rinnovo pluriennale.
"Aci è titolare del GP d’Italia che è e sarà a Monza. Noi però non siamo proprietari dell'autodromo, tramite Sias lo gestiamo in virtù di una concessione con il Consorzio Parco e Villa che, però, è valida fino al 2028. Quella è la scadenza. Dipende dal fatto che il Consorzio è un ‘progetto di gestione’ del complesso Parco e Villa Reale che ha durata fino al 2029. Ad oggi abbiamo la certezza di poter gestire l’autodromo solo fino al 2028, ma non è pensabile un rinnovo con la F1 solo per tre anni".
Accordi che, come detto, non permettono di poter siglare rinnovi a lungo termine, sul cui rinnovo però Sticchi Damiani ha lanciato un appello a tutti i soggetti coinvolti per poter trovare un accordo e garantire un futuro certo e stabile al GP d'Italia.
"Sarebbe anti-economico. Confidiamo si possa trovare una soluzione condivisa che possa garantire tranquillità a tutti i soggetti interessati".
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