Ferrari, qual è il progetto a medio-lungo termine?
Tra le tante congetture e le (poche) verità fondate, a fare la differenza è l’autorevolezza della firma che svela le mosse dei team. In tal senso, il recente l’interessamento della Scuderia Ferrari per l’ingaggio di Lewis Hamilton…

14/08/2023 07:25:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Come spesso accade in Formula 1 nel periodo estivo, quando cessa l’azione in pista, l’attenzione dei media è rivolta alle strategie future dei team. Tra le tante congetture e le (poche) verità fondate, a fare la differenza è l’autorevolezza della firma che svela le mosse dei team. In tal senso, il recente interessamento della Scuderia Ferrari per l’ingaggio di Lewis Hamilton, reso pubblico dal “Maestro” Turrini, non è uno scoop passato inosservato. Corteggiamento che è stato trattato anche dal Daily Mail, testata secondo la quale la storica scuderia modenese avrebbe offerto un contratto di 40 milioni di sterline, pari a circa 46 milioni di euro al cambio attuale per convincere il sette volte campione del mondo a sposare la causa del Cavallino Rampante. La trattativa sarebbe stata avallata e condotta in prima persona dal presidente della Ferrari John Elkann. Non sapremo mai se Hamilton abbia tentennato, ma secondo le suddette fonti la risposta è stata un cordiale “No, Grazie”. A questo punto la rivelazione dell’ammiccamento del Cavallino Rampante al Re Nero deve far riflettere su diversi aspetti in merito alle strategie a medio-lungo termine del team di Maranello. 

Ferrari, qual è il progetto a medio-lungo termine?

Frederic Vassuer e Lewis Hamilton, sodalizio vincente nelle categorie propedeutiche

 

Ingaggiare il pilota più vincente della storia della Formula 1 sarebbe stata una indiretta bocciatura della line-up. Inutile girarci intorno, la coppia Leclerc / Hamilton avrebbe determinato uno squilibrio nelle gerarchie interne in relazione al lauto contratto offerto dal managment della rossa al fuoriclasse di Stevenage. La pista avrebbe certamente offerto la possibilità a Charles di dimostrare di non essere secondo a nessuno, tuttavia se al tuo fianco ingaggiano l’icona stessa della massima categoria del motorsport dell’ultimo decennio qualche domanda bisogna porsela. Una coppia di assi è un lusso che possono concedersi solo le scuderie cha hanno la migliore monoposto del lotto, come nel caso della McLaren di Ayrton Senna e Prost a fine anni 80’. Condizione tecnologica assai diversa rispetto al valore delle attuali monoposto del Cavallino Rampante. 

Ferrari, qual è il progetto a medio-lungo termine?

Charles Leclerc e Lewis Hamilton durante un incontro con i media

 

Il solo tentativo di portare Lewis Hamilton alla corte di Maranello è sintomatico di una mancanza di progettualità condivisa. L’ingaggio di Vasseur ha rafforzato la convinzione che Charles Leclerc sia considerato al centro del progetto Ferrari, il ragazzo intorno al quale costruire un futuro vincente. In base a questa logica che senso avrebbe avuto affiancargli l’ingombrante presenza di un team mate dall’indiscussa leadership?

Da tutta questa vicenda emerge anche un altro risvolto poco confortante. Per mesi si è sostenuto che Benedetto Vigna, AD Ferrari, avesse assunto le redini anche della gestione sportiva della leggendaria scuderia italiana. L’eventuale trattativa con l’epta campione del mondo condotta in prima persona dal Presidente John Elkann assumerebbe i contorni di un’entrata a “gamba tesa” in relazione all’operato e alle deleghe affidate al dirigente potentino. A questo punto la domanda sorge spontanea: chi fa cosa nelle alte sfere della scuderia italiana? Forse sarebbe più opportuno chiedersi a chi compete la responsabilità delle sorti sportive del marchio sportivo più conosciuto nel mondo? 

Ferrari, qual è il progetto a medio-lungo termine?

John Elkann, Presidente della Ferrari

 

Facendo un parallelo con il passato è come se l’avvocato Agnelli nel 1995 avesse contattato in prima persona l’entourage di Michael Schumacher scavalcando in ordine gerarchico prima Montezemolo e poi Jean Todt. In ultima analisi, la presunta trattativa Ferrari/Hamilton getta un’ombra pesante nel reciproco rapporto di stima tra i vertici del Cavallino Rampante e il pilota monegasco proprio nel momento in cui è in ballo il rinnovo contrattuale di Leclerc. In questa presunta storia, concedeteci il condizionale nonostante l’autorevole fonte, a uscire sconfitta sarebbe proprio la Ferrari sotto ogni punto di vista. Dal timing della trattativa al rifiuto del fuoriclasse inglese che sarebbe un chiaro segno di sfiducia sulle possibilità tecniche del team di Maranello di ritornare a recitare un ruolo di protagonista nel breve periodo. Perché Lewis non può e non vuole attendere ancora molti anni per conquistare l’agognata ottava corona iridata. Una sconfitta per John Elkann che potrebbe aver tentato un colpo ad effetto pagando lo scotto di muoversi all’interno di un mondo che richiede un’autorevolezza e la competenza che il circus non riconosce nel nipote dell’Avvocato Agnelli.

Foto copertina www.ferrari.com

Foto interna www.ferrari.com

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