Nell'ultimo decennio, la comunicazione social ha sovrastato la stampa tradizionale, esaltandone spesso i tratti più acuti, in senso positivo e negativo. Tra meme, tweet e commenti si può dare sfogo alla fantasia, specialmente quando si è sotto gli occhi di tutti, in eventi dal grande impatto mediatico, come avviene con i Gran Premi.
È quello che è successo anche ieri, quando gli utenti di internet non hanno sprecato tempo, o forse hanno solo sfruttato i lunghi minuti di attesa della bandiera rossa, riempiendo i loro profili con battute sulla performance della Ferrari che valgono in termini di visibilità anche più delle pagine di un quotidiano.
È così, ad esempio, che con estrema facilità migliaia di persone in pochi secondi hanno visto sui loro feed un video in cui si vede il pit stop lento di Leclerc accompagnato dalla colonna sonora stonata del Titanic. La drammaticità e il livello d'acqua presenti erano simili, e forse anche la velocità con cui si cola a picco.
Ma non si tratta di un fenomeno recente e collegato solo al GP appena concluso. Le strategie e i pit-stop Ferrari sono oggetto dello scherno di influencer ed utenti da ormai molti mesi, sebbene occasionalmente siano accompagnati da commenti anche sulle performance disastrose di altre scuderie.
C'è chi addirittura ha deciso di improvvisarsi attore, come la nota star di TikTok Liam Kalevi, imitando i meccanici di diverse scuderie. Perciò, con una casacca blu addosso si diventa l'addetto alle gomme della Red Bull, che viene sgridato perchè la sosta è duranta 0,001 secondi. Tempo di cambio d'abito e di prendere una sigaretta, ecco che ci si trasforma in un impiegato della Ferrari, impegnato a discutere su Barbie e Oppenheimer mentre il pilota entra ai box. E nel cercare gli strumenti, dalla borsa escono gli oggetti più disparati.
Immagini che hanno fatto velocemente il giro dei social, raggiungendo milioni di utenti, e in breve tempo ne verranno create anche molte altre. Eppure, dietro alle risate, risuona forse il titolo di un vecchio capolavoro: "Non ci resta che piangere".