Nel suo consueto articolo del martedì per Il Corriere della Sera, Jean Alesi ha analizzato le principali vicende del Gran Premio di Olanda soffermandosi in modo particolare sulla situazione in casa Ferrari. L'ex pilota francese non è d'accordo con le tante critiche piovute su Charles Leclerc, dopo il pit stop turbolento di cui è stato protagonista nelle fasi iniziali della gara. Al contrario, ritiene che la responsabilità per la sosta lenta sia da attirbuire al muretto e al box del team italiano. Vi proponiamo di seguito le sue considerazioni.
"C’è chi critica Leclerc per la sfortunata prestazione in Olanda. Lo dico subito: non sono d’accordo", esordisce Alesi. Poi spiega il motivo della sua affermazione: "Charles resta una figura decisiva per la Ferrari di oggi e di domani, e pensare — dentro o furori da Maranello — che abbia qualche responsabilità per questa fase negativa è sbagliato e dannoso se vogliamo tutelare un vero patrimonio. Un campione cerca sempre di migliorare, anche quando la macchina che guida mostra dei limiti".
"L’hanno fatto a Zandvoort sia Alonso, sia Verstappen, spingendo in condizioni difficili. Con una differenza rispetto a Leclerc che è data dalla serenità, stato d’animo che Charles ha perduto. È rientrato ai box improvvisamente per cambiare le gomme? Beh, ma non c’era un gran sole: pioveva forte, la pista era allagata. Dunque, non vedo alcuna sorpresa. Un team, con quel meteo, secondo me, deve essere pronto a cambiare pneumatici in ogni momento", osserva il francese criticando di fatto il rendimento della squadra.
Infine conclude scrivendo: "Spero che proprio Leclerc ritrovi a Monza un ottimismo salutare anche la vedo difficile, data la quantità di antagonisti attrezzati per fare bene, compresa la Williams, per esempio, che non pensavo proprio potesse rappresentare quest’anno un problema per i piloti della Ferrari".
Leggi anche: Terruzzi: «In passato sarebbe crollata la Ferrari, ora Vasseur...»
Leggi anche: Mazzola sulla Ferrari: «Confermati i problemi di carico e bilancio aerodinamico. Anche quest'anno...»
Foto copertina www.twitter.com