È forse occasione di dirlo: in Ferrari piove sul bagnato. E questo non vale solo per il GP d'Olanda. La situazione a Maranello è drammatica ormai da anni, ma forse a Zandvoort c'è stato l'episodio che rappresenta la gravità della situazione: quando Leclerc ha preso in mano la strategia, chiedendo le gomme intermedie, la squadra non era pronta. Il tutto mentre la Red Bull gestiva lo stesso episodio con Perez in tutta tranquillità.
Giorgio Terruzzi, nel consueto commento pubblicato sul Corriere della Sera, ha voluto proporre un'altra prospettiva: il Cavallino non è riuscita a sfruttare nemmeno una gara pazza per cercare una vittoria, o comunque un podio. "Chi tifa rosso è abituato a perdere. Eppure, attende sempre qualche guizzo. Nella gara che precede Monza, ad esempio, giusto per migrare in Brianza con un pizzico di speranza; quando viene più il diluvio, con una raffica di opportunità da cogliere. Macchè. In Olanda abbiamo visto Sainz colluttare eroicamente con una macchina lenta e capricciosa, un ennesimo calo di rendimento delle gomme che ha precluso un podio sul podio, a vantaggio dell'Alpine di Gasly, non proprio una corazzata. Leclerc, ben peggio, secondo consuetudine di questo 2023 difficilissimo. Una collisione con Piastri devastante sul fronte aerodinamico, mentre tentava di recuperare in avvio, dopo aver sbattuto una macchina "inguidabile" in qualifica. Quindi, lasciato senza pneumatici da pioggia al box per una scena caotica già vista ieri e l'altroieri", ha scritto il giornalista.
Un aspetto particolare che è emerso, sia dai commenti degli esperti come dai social, è il fatto che ormai non ci sia quasi più aria di critica, quanto di rassegnazione. Nè a Leclerc, nè quantomeno al team principal, sono stati mossi dei rimproveri, come se a loro sia stato dato un tempo che ad altri non era concesso. E soprattutto tenedo un atteggiamento che avrebbe fatto impallidire dello storico personale della Scuderia. "In passato per questi pasticci veniva giù il teatro. Ora Vasseur commenta con l'ennesima risata, spiegando che l'inghippo, tutto sommato, ha comportato un vantaggio. Quale non si sa, ma non importa perchè comunque siamo di fronte a un regresso sia in qualifica che in gara, anche se a parole la situazione adesso pare chiara, un po' come si dice da mesi".
"A Maranello avrebbero compreso le ragioni del disagio tecnico e già ora lavorano per cambiare segno in un futuro remoto, a costo di sacrificare le tappe di questo campionato, come è accaduto nelle prove olandesi. Con la prospettiva di affrontare 9 GP utili ad aumentare la pressione sulla squadra, la depressione di chi guarda. Insomma, l'abuso del verbo "lavorare" non salva, non basta, soprattutto se persino le occasioni offerte da una corsa caotica, vengono sprecate. Replicando difetti e imbarazzi cronici e all'apparenza irrisolvibili", ha concluso il giornalista.
Foto copertina twitter.com
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