Giorgio Terruzzi ha dedicato il suo consueto approfondimento per Autosprint al principale protagonista del weekend di Formula 1 in Italia: Carlos Sainz. Il giornalista è rimasto colpito da come, in un momento così delicato per lui, lo spagnolo abbia affrontato l'intero fine settimana a Monza, nonché di come stia riuscendo a cavarsela all'interno di un team la cui inerzia pende spiccatamente dalla parte di Charles Leclerc. Vi proponiamo di seguito un estratto delle sue considerazioni.
"Ha guadagnato in un solo weekend migliaia di tifosi. Guidando, tirando, tenendo duro, tenendo testa, dentro una corsa che avrebbe potuto costargli moltissimo, vista l’esposizione, le aspettative che lui stesso aveva creato conquistando una strepitosa pole monzese. Carlos Sainz: protagonista assoluto dentro la prima giornata davvero festosa per la tifoseria rossa", esordisce Terruzzi ripercorrendo le gesta dello spagnolo a Monza. "È arrivato in Brianza con la testa e il piede sincronizzati ad una pista finalmente amica (l’unica davvero favorevole per questa Ferrari), con la determinazione che serve per fare la differenza. Applicando a qualifiche e gara una disciplina ammirevole, qualcosa che deve aver imparato da babbo Carlos Senior", aggiunge.
Poi Teruzzi arriva al tema del gerarchie, esaltando Sainz per come sta gestendo la sua posizione all'interno della squadra: "Il tutto in un momento delicatissimo per lui, visto che vorrebbe allungare di un anno il proprio contratto, sino al 2025, pur sapendo di trovarsi in una posizione scomoda. Sainz ha capito con il passaggio Binotto-Vasseur di trovarsi in una posizione di minoranza dentro la Scuderia, ha appreso durante questa stagione di correre in una condizione diversa rispetto a Leclerc. La dimostrazione l’abbiamo avuta a Monza quando non è partito alcun ordine di mantenere le posizioni nel finale, con Carlos terzo e Charles quarto, a ridosso, a differenza di quanto accaduto in altre circostanze a posizioni invertite".
Ha dovuto lottare Sainz in quei frangenti, e non poco. "Per cavarsela, serviva e serve una maturità accentuata, un rigore che porta oltre qualunque accenno polemico, la capacità di analizzare ciò che accade attorno e dentro se stesso. Con la consapevolezza di correre al fianco di un compagno che piace a grandi e piccini, per non parlare della platea", afferma Terruzzi. Poi affonda il colpo scrivendo: "Di fronte ad un errore di Leclerc i commenti sono improntati all’accoglienza: un talento che spinge e osa a costo di sbagliare. Cosa verissima, ovviamente. Anche se un trattamento del genere non viene riservato a Carlos, i cui inciampi vengono trattati con una severità ben superiore. Sto parlando di un campione che va in corsa sotto uno stress notevole, anche se, per la seconda volta in tre anni di convivenza, si trova davanti a Leclerc nella classifica iridata. La cui gestione sta cominciando a impressionare, data la calma, la padronanza anche nelle situazioni più critiche".
"Sainz un patrimonio o un distrubo?", si chiede Terreuzzi. La domanda è quella che ci poniamo tutti senza saper dare una rispsosta precisa. Il giornalista se ne esce così: "Il tema è vecchio come la storia delle corse e non sta in vetrina viste le classifiche del Mondiale. Ma il futuro di Sainz si gioca dentro la famiglia nella quale si trova. Che del suo valore ha ed avrà bisogno, ammesso e non concesso prevalga il desiderio di mettere in pista due piloti di primissimo ordine. Come fa Mercedes, per dire, come non fa Red Bull che comunque può permettersi qualunque scelta. Intanto Carlos cova e spinge. Con la certezza che così soltanto possa conquistare definitivamente una reputazione di primissimo ordine. Dentro la Ferrari o dovunque sarà".
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