Ferrari ha messo a disposizione di entrambi i piloti la quarta Power Unit stagionale per il Gran Premio d'Italia, l'ultima prevista dal regolamento prima di ricevere penalità in griglia. La Scuderia, infatti, voleva ottenere un gran risultato davanti ai propri tifosi a seguito di un GP d'Olanda non all'altezza delle aspettative.

Per questo, oltre a un motore nuovo di zecca, è stata introdotta anche una specifica dell'ala posteriore a bassissimo carico, così da sviluppare altissime velocità in rettilineo. Neanche la Red Bull riusciva a competere con la rossa sui rettifili, e l'alta modalità motore è stata fattore fondamentale tanto quanto le modifiche aerodinamiche.

La scuderia di Maranello ha spinto al massimo la nuova Power Unit, pur non rischiando alcun problema di affidabilità. Le indiscrezioni sostengono che Ferrari erogasse più energia proveniente dal sistema ibrido sul rettilineo principale, riuscendo a difendersi dalla Red Bull e compensare il DRS. 

Nuovo sistema di erogazione

Questo diverso modo di sfruttare la potenza del motore è stato trovato dopo le approfondite analisi degli ingegneri. Sembrerebbe, infatti, che un fattore condizionante per la gestione delle gomme, oltre alla mancanza di carico aerodinamico generato dalla SF-23, fosse proprio la troppa erogazione in uscita di curva.

Ferrari ha lavorato, quindi, su una distribuzione più equa dell'energia, che impattasse di meno sugli pneumatici. Importantissimo in vista di Singapore, pista nota per avere un'alta usura e soprattutto surriscaldamento delle coperture.

Nonostante ciò, restano da risolvere le evidenti difficoltà aerodinamiche riscontrate in Ungheria e a Zandvoort , altrimenti il terzo posto nel mondiale costruttori potrebbe tornare all'Aston Martin.

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