La Ferrari è decisamente in crescita in questa seconda parte di stagione. Le novità portate dalla squadra riescono sempre a ottenere i risultati sperati, ed effettivamente così è stato anche per il nuovo fondo montato in Giappone.
Il degrado gomme, specialmente su mescola dura, è stato in linea con quello di McLaren e Red Bull nell'ultima gara, seppur tenendo un ritmo più lento. La difficoltà della Rossa a Suzuka è stata nei cambi di direzione, in cui la SF-23 è ancora inferiore alle due scuderie precedentemente citate, a causa di una costante instabilità sul posteriore.
Quali sono, quindi, le piste in cui Ferrari potrebbe soffrire in questo finale di stagione? Visto quanto emerso dal comportamento della vettura nelle curve ad alta velocità in rapida successione, tracciati sfavorevoli potrebbero essere quello di Austin e quello del Messico (entrambi presentano degli "snake", sezioni con diverse curve a S consecutive).
Fin qui abbiamo detto che la Ferrari fatica nei cambi di direzione, ma la difficoltà non è dettata dal carico aerodinamico generato dalla vettura, bensì dal dover affrontare più curve consecutivamente.
La Rossa era molto competitiva nella curva "cucchiaio" di Suzuka, eppure questa si percorre a medio-altà velocità. Trovandosi "isolata", e non in una sequenza di curve, la difficoltà riscontrata nelle curve in successione non si è presentata in quella sezione di tracciato.
Il Qatar è una pista che presenta diverse curve veloci, ma nessun tratto prevede curve a S consecutive. Dunque la SF-23 potrebbe adattarsi bene al prossimo tracciato e cercare di strappare altri punti preziosi a Mercedes nella lotta per il secondo posto nel mondiale costruttori.
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