Verstappen, (predesti)nato per andare al Max
Max Verstappen è diventato campione del mondo per la terza volta in carriera nel sabato del GP del Qatar. Ripercorriamo la storia del fenomeno olandese, il vero predestinato di questa nuova generazione di piloti.

08/10/2023 09:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Max Verstappen è diventato campione del mondo per la terza volta in carriera nel sabato del GP del Qatar. Ripercorriamo la storia del fenomeno olandese, il vero predestinato di questa nuova generazione di piloti.

Un'infanzia complicata

Max Verstappen nasce il 30 settembre 1997 a Hasselt, in Belgio, da papà olandese (Jos Verstappen, ex pilota di F1) e mamma belga, anche lei ex pilota.

Sin da piccolo Max si appassiona alle corse, instradato dal padre Jos, che lo programma come fosse un robot nato e cresciuto per distruggere gli avversari. Quando il figlio d'arte non terminava una gara in prima posizione, l'ex pilota della Benetton lo "puniva", talvolta anche abbandonandolo al circuito, proprio per costruire in lui una mentalità incentrata sul dominio.

L'arrivo in F1

Max Verstappen approda in F1 nella stagione 2015, da minorenne e con un curriculum alquanto "vuoto", con nessuna esperienza in F3 e F2.

Inizia la sua carriera in Toro Rosso al fianco di un altro rookie, Carlos Sainz, che batterà con relativa facilità. Già nella sua stagione da debuttante, l'olandese inizia a mostrare al mondo che meritava un posto in griglia per il suo talento, ma commetteva ancora troppi errori e causava diversi incidenti.

L'approdo in Red Bull e il primo successo

Prima della quinta gara dell'anno 2016, Daniil Kvyat viene sostituito da Verstappen in Red Bull, a causa di alcune prestazioni deludenti nell'avvio di stagione.

Al suo primo GP con la scuderia "maggiore", Max vince a Barcellona e diventa il pilota più giovane della storia a ottenere un successo in F1, all'età di soli 18 anni.

Verstappen, (predesti)nato per andare al Max

Anni complicati e un talento ancora grezzo

Dal 2017 al 2020 la Red Bull affronta quattro stagioni di dominio Mercedes, in cui Verstappen si deve accontentare di vincere qualche gara e ottenere delle pole position.

Specialmente il 2018 e 2019 sono caratterizzati, però, da altri errori e incidenti, che mettono in mostra l'immaturità del fenomeno olandese nel gestire certe situazioni.

La sfida che cambierà Verstappen per sempre

Il 2021 passa alla storia come uno dei migliori anni nella storia della F1, con un mondiale deciso all'ultimo giro, dopo un'incredibile battaglia tra Lewis Hamilton e Max Verstappen.

Max riesce a vincere, seppur in circostanze molto discusse, il suo primo titolo mondiale al GP di Abu Dhabi. Da quel momento la sua vita, sportivamente parlando, non sarà più la stessa.

Verstappen, (predesti)nato per andare al Max

L'ossessione di dover diventare campione del mondo era uscita dalla sua mente, l'obiettivo prefissato dalla sua nascita era stato raggiunto. Il robot programmato per vincere aveva vinto, e da lì in poi sarebbe diventato impossibile fermarlo.

Gli anni del dominio

Le stagioni 2022 e 2023 sono a senso unico, con gli avversari che riescono a ottenere qualche vittoria, ma senza mai impensierire Verstappen per il titolo.

Il passaggio mentale avvenuto dopo il 2021 ha sbloccato una nuova versione di Max, una versione pronta a prendersi tutto quello che gli viene concesso. Una versione che, almeno al giorno d'oggi, appare inarrestabile.

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