La sliding door della stagione di Sergio Perez è senza ombra di dubbio rappresentata dal Gran Premio di Miami. Precisamente al 48esimo giro Max Verstappen, scattato dalla nona casella, ha raggiunto e superato il compagno di squadra in curva 1 per poi andare a vincere il primo appuntamento a stelle e strisce della stagione.
Da lì in avanti è stata notte fonda per Checo, resosi protagonista di un'importante quantitativo di errori. A cominciare dall'incidente in Q1 a Monaco oltre a tante altre prestazioni sotto tono, con parecchie top ten mancate in qualifica che gli hanno poi inevitabilmente compromesso anche il risultato della domenica. Nonostante ciò in favore del messicano va detto come da Barcellona in poi il feeling con la RB19 sia andato sempre più calando, a causa di sviluppi andati sempre più in direzione del compagno di box.
Tuttavia questo non può giustificare la totalià di un calo di performance così drastico, dal momento che il nativo di Città del Messico guida pur sempre la vettura che ha dominato la stagione 2023 con ampio margine sugli avversari. Ora Perez è costretto a guardarsi le spalle anche per quel che concerne la classifica piloti, poichè Lewis Hamilton è distante solamente 30 punti a cinque gare (più due Sprint) dalla fine.
Scavando nelle annate passate si può notare come ci sia una similitudine importante tra Valtteri Bottas e Sergio Perez. Nel 2018 l'allora pilota della Mercedes si trovò ad affrontare una stagione complicata, sia a livello prestazionale che mentale. Il 2017 fu un primo anno brillante condito da 3 vittorie, 10 podi, 4 pole position, concluso poi al terzo posto dietro solo agli allora contendenti al titolo Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.
Per il finlandese questa non poteva che rappresentare un'ottima base su cui costruire le sue chances di lotta al titolo l'anno successivo. Tuttavia le cose per Bottas sono state fin da subito in salita, con l'incidente in Australia durante il Q3 che non gli ha permesso di andare oltre l'ottavo posto in gara. Sicuramente anche la sfortuna ci ha messo del suo, come in Azerbaijan quando una foratura gli impedì di salire sul gradino più alto del podio.
La lotta serrata che stavano vivendo Hamilton e il ferrarista Vettel sicuramente non ha giovato al finlandese, il quale fu spesso chiamato a vestire i panni dello scudiero, prima in Germania quando non ha ricevuto il via libera di attaccare il compagno di team e poi in Russia, dove cedette la posizione al britannico. La batosta definitiva arrivò poi in Ungheria attraverso le parole di Toto Wolff, il quale definì pubblicamente Bottas come "la spalla di Hamilton".
Analizzando parallelamente le due situazioni, balza subito all'occhio come nella stagione di Perez ci siano delle sfumature a richiamare quella che fu l'annata travagliata di Bottas. Sicuramente entrambi si sono ritrovati a guidare delle vetture formidabili, ma a dover contemporaneamente fare i conti con due cannibali che non lasciano nulla agli avversari. Non a caso sia Hamilton che Verstappen sono pluricampioni del Mondo, lo stesso obbiettivo che accumuna tutti i piloti... Bottas non è riuscito a raggiungerlo, Perez invece (Helmut Marko permettendo) ce la farà?
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