Nel corso degli anni precedenti in Formula 1 si era parlato molto riguardo l'introduzione di una terza vettura per ogni team. In questo caso si parla sempre di terza vettura, seppur in senso metaforico e sotto una veste completamente diversa. Occorre però fare un passo indietro.
Sono in corso le qualifiche in Giappone. Nel Q1 Logan Sargeant perde il controllo della sua monoposto e impatta contro le barriere in approccio dell'ultima curva. Un impatto importante che ha poi obbligato i meccanici alla sostituzione del telaio della Williams numero 2. Da regolamento, però, in regime di parco chiuso la sostituzione, l'aggiunta e la rimozione di alcuni componenti è severamente vietata. Tra questi figura il telaio, specifica che il team di Grove non è riuscito a riparare causa troppi danni.
Perciò il rookie americano è stato obbligato a partire dalla pit-lane di Suzuka. Come mai? Semplice: i delegati della Federazione hanno ritenuto che l'uso di un telaio sostitutivo durante la riparazione del veicolo violasse la norma sul divieto di utilizzo di una "terza vettura".
Due settimane dopo l'episodio si è poi ripetuto, questa volta in casa Red Bull, lato box di Sergio Perez. Anche il pilota messicano ha dovuto abbandonare la griglia di partenza causa cambio telaio sulla sua RB19, a seguito del contatto occorso il giorno precedente con Esteban Ocon e Nico Hülkenberg durante la Sprint Race.
"Penso che dovremmo prendere in considerazione qualcosa di più sensato, perché è successo per ben due weekend consecutivi, prima la Williams e poi noi. Dal nostro punto di vista è stato tutt'altro che ideale", le parole del Team Principal del team anglo-austriaco, Christian Horner. In Qatar la Red Bull non ha avuto altra scelta che mandare Perez in penalità: "Non c'era altra soluzione, sarebbe stato impossibile per noi cominciare la gara in quelle condizioni. Cambiare il telaio è un'operazione complicata, - conclude il CEO britannico - i nostri meccanici hanno svolto un lavoro fenomenale".
Foto copertina cdn.racingnews365.com
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