Al GP degli Stati Uniti, Leclerc ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, conquistando una pole position inaspettata. Così facendo è diventato il pilota con il maggior numero di partenze dal palo senza mai vincere un mondiale, e a questa statistica negativa se ne è aggiunta un'altra: il monegasco non è riuscito a convertire nemmeno questa prima posizione in una vittoria. Di per sè questo dato vale poco, specialmente perchè il numero 16 ha poco da recriminarsi. Anche ad Austin, infatti, la strategia della Rossa non ha pagato, facendo scivolare il suo talento al sesto posto. Nell'ultimo episodio del suo podcast, Giorgio Terruzzi si è interrogato su quale sia la rilevanza di chi sta nell'abitacolo nel decidere cosa fare.
"Leclerc è un po' imprigionato dalla maledizione della pole perchè non riesce quasi mai a trasformala in vittoria, così come la Ferrari non riesce a togliersi di dosso il problema del passo in gara. E qui vorrei chiedere, fino a che punto il pilota può intervenire in una strategia che non gli piace? Domenica gli è stato chiesto più volte quale fosse il piano migliore, ed è come se al muretto del Cavallino ci fosse un'insofferenza davanti allo scegliere. Però, il monegasco era un po' complice, perchè dopo la gara Sprint ha detto che si poteva gestire la gomma, e ha fatto un messaggio radio in cui diceva che il consumo era ridottissimo, inducendo a pensare che si potesse fare l'azzardo", ha detto il giornalista.
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