Allo stato attuale delle cose sembra che non ci sia nessuno che possa battere Max Verstappen, qualsiasi sia il tracciato e la condizione meteo. Eppure, nel suo box c'è qualcuno che riesce a tenergli testa costanemente: Gianpiero Lambiase, il suo ingegnere di pista. Il rapporto tra i due va avanti dal 2016 e ha attraversato molti alti e bassi, dalle difficoltà degli anni con la Honda alla vittoria di tre titoli mondiali. Il segreto di una collaborazione così vincente è stato testimoniato dai diversi team radio mandati in onda quest'anno, dove si vedeva come il britannico riuscisse a tenere sotto controllo, rassicurare o, a volte, zittire l'olandese dal temperamento caldo.
Nel corso degli anni ci sono state molte dimostrazioni di fiducia, e la più grande è arrivata quando il pilota ha ammesso che non avrebbe continuato se il suo ingegnere si fosse ritirato. In una recente intervista al De Telegraaf, l'italo-inglese della Red Bull ha detto la sua opinione su questa dichiarazione: "In primo luogo nessuno è essenziale. Secondo, non c'è modo che la carriera di Max finirà quando dirò addio alla Red Bull. Ma è bello che abbia detto questo, e mostra quanto andiamo d'accordo". Tuttavia, ha ammesso l'ingegnere, il contrario è uno scenario molto plausibile: "Il momento in cui io e Verstappen non lavoreremo più insieme in Formula 1 sarà il giorno in cui sarò pronto per una nuova sfida. Non credo sia giusto per qualsiasi altro pilota se cercherò di replicare quello che ho avuto con Max dal 2016: è qualcosa di molto speciale, e non succederà di nuovo. Spero continueremo così almeno fino al 2028, a meno che il team o lui non decideranno altro, ovviamente".
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