Horner: «La Ferrari aveva quasi ingaggiato Newey, ma poi...»

In una Formula 1 governata sempre più dalla tecnica e dall'ingegneria, le menti dei progettisti sono uno dei grandi trofei che una squadra deve proteggere e conservare. Al momento è la Red Bull che si trova nelle condizioni migliori, potento contare sul talento e sull'esperienza di Adrian Newey. Grazie alle sue competenze, unite a quelle di un gruppo altrettanto esperto, è nata la RB-19, che sta riscrivendo la storia dello sport. 

I più grandi costruttori del paddock hanno più volte cercato di portarlo nelle proprie sedi, eppure il team di Milton Keynes ha sempre risposto a ogni offerta con una ancora più grossa, affinchè il loro CTO non andasse altrove. In ua recente intervista con Eff Won with DRS, Christian Horner ha raccontato le proposte che la Ferrari ha mosso al britannico nel 2014, con la speranza di farlo approdare a Maranello. 

"Avevamo vinto quattro mondiali di fila, poi c'è stato un enorme cambio di regolamento e il nostro fornitore ha completamente mancato l'obiettivo. A quel punto Vettel aveva deciso di andarsene, e anche Adrian. A quest'ultimo mancava davvero poco prima che firmasse con la Ferrari. Il Cavallino lo voleva a ogni costo. Gli avevano proposto il mondo: una lussuosa vita in stile Hollywood, la possibilità di volare dalla fabbrica a Monaco ogni giorno, l'essere esente dalle tasse, la possibilità di disegnare una vettura stradale e molto altro. Io allora gli ho proposto: "Se vuoi fare una macchina stradale la realizzeremo. Non so come, ma troveremo un modo". Allora sono andato dal CEO della Aston Martin, Andy Palmer, e ho detto: "Noi abbiamo il più grande progettista di sempre, e tu hai un grande marchio. Noi non finanzieremo il veicolo, ma ha senso unire queste due realtà. Ed è così che è nata la Aston Martin Valkyrie, in un pub in Inghilterra", ha raccontato il team principal. 

Leggi anche: Ferrari: Il lancio della livrea svela la configurazione aerodinamica per il GP di Las Vegas

Foto copertina x.com