John Elkann: la «cultura della colpa» per Binotto e la fiducia in Vasseur
Il presidente John Elkann ha offerto il suo punto di vista alla vigilia dell’ultimo atto del mondiale ad Abu Dhabi. La potenza delle parole può comunicare pensieri espliciti e messaggi subliminali…

22/11/2023 21:45:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Nel consuntivo della stagione sportiva della Scuderia Ferrari, il presidente John Elkann ha offerto il suo punto di vista alla vigilia dell’ultimo atto del mondiale ad Abu Dhabi. La potenza delle parole può comunicare pensieri espliciti e messaggi subliminali. Senza considerare il contesto di partenza, si può senz’altro affermare che il Cavallino Rampante ha arrestato bruscamente la curva di crescita iniziata all’indomani della disastrosa stagione 2020. Tuttavia il cambio al timone della GES, figlio delle aspettative disattese nella seconda metà della stagione dopo un brillante avvio, è stato un evento che non ha avuto solo risvolti organizzativi.

L’uscita di Mattia Binotto ha lasciato il reparto corse con un progetto tecnico privo del libretto delle istruzioni in relazione alla duplica carica di direttore tecnico oltre che di team principal affidata al manager italosvizzero. 

John Elkann: la «cultura della colpa» per Binotto e la fiducia in Vasseur

John Elkann durante il weekend a Las Vegas – Credit: Ferrari Media Gallery

In tal senso il Presidente della storica scuderia italiana ha sottolineato che dalla partenza di Domenicali la Ferrari abbia ha progressivamente sposato la “cultura della colpa”, atavico problema del team di Maranello eradicato da Jean Todt nel corso del suo mandato.

La bocciatura degli incarichi affidati ad Arrivabene e Binotto e’ nettain quanto rei di non aver smussato le frizioni all’interno delle aree del reparto corse. Le motivazioni della scelta di Vassuer sposano diverse scuole di pensiero. Da chi sostiene che era il meglio che poteva offrire il mercato fino all’ipotesi di fornire maggiore tranquillità alla punta di diamante della scuderia, ovvero Charles Leclerc.

Secondo quanto dichiarato da Elkann, Vasseur è stata una scelta basata su due criteri. L’esperienza pluriennale nel motorsport e le doti acquisite in realtà più piccole rispetto al Cavallino Rampante. In sostanza il dirigente francese ha uno stile manageriale votato alla semplificazione dei processi interni essendo maturato professionalmente in realtà imparagonabili rispetto al Cavallino Rampante.

Un decisionista che tuttavia necessita di una macchina organizzativa snella per poter dare il meglio di sè stesso. In tal senso, il manager di Draveil ha dato un saggio del suo approccio pragmatico riuscendo a comprimere sensibilmente i tempi di sviluppo della monoposto. Basti pensare al debutto sensibilmente anticipato della versione “B” della SF-23 in Spagna. Viceversa in alcune circostanze il dirigente transalpino è sembrato legato a obiettivi minimali, coerenti con le aspettative di un team di seconda fascia ma decisamente inferiori ai target di un team che dovrebbe almeno lottare per la vittoria in ogni tracciato. 

John Elkann: la «cultura della colpa» per Binotto e la fiducia in Vasseur

Foto di gruppo in occasione del gran premio di Las Vegas – Credit: Ferrari Media Gallery

Tuttavia la stagione che sta volgendo al termine è il bonus in termini di credito che gli addetti ai lavori e fan hannoaccordato a Vassuer, avendo ereditato un’organizzazione e una monoposto concepita secondo i razionali del precedente team principal. Se la storica scuderia italiana si è fatta apprezzare per alcuni aspetti che riguardano l’operatività in pista, il prossimo anno a scendere in pista sarà la sua monoposto realizzata dagli suoi uomini scelti da Vassuer in base ai processi e metodi definiti dal dirigente transalpino.

Il passaggio dell’intervista al Presidente Ferrari che tradisce un certo imbarazzo è la non risposta in merito alle motivazioni del lungo digiuno iridato che sta insidiando la siccità intercorsa tra i trionfi di Jody Scheckter e Michael Schumacher. Una versione senza costrutto storico e tecnologico mascherata dalla più scontata delle delucidazioni “Ci sono sempre molte, molte ragioni". L’auspicio per la rossa e per i suoi milioni di fan e che le ragioni siano ben chiare al nuovo management perché inaspettatamente anche il 2023 e’statoun nuovo anno zero per la leggendaria scuderia italiana.

Foto copertina www.ferrari.com

Foto interna ferrari-view.thron.com

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