Susie Wolff attacca: «Cercherò chi ha iniziato con queste accuse»
08/12/2023 15:15:00 Tempo di lettura: 2 minuti

Nella serata di ieri la FIA ha deciso (o, forse, si è trovata costretta) a chiudere la causa contro i coniugi Wolff riguardo a un possibile conflitto di interesse. Le accuse, che erano nate per dei commenti anonimi fatti ai media, hanno avuto vita breve dopo che ogni team di Formula 1 ha pubblicato un comunicato in cui diceva di non aver rivelato nulla, e che sosteneva la posizione di Susie Wolff come manager della F1 Academy. Tra i casi sotto indagine dalla FIA, infatti, c'era anche il fatto che l'ex pilota avesse avuto la sua posizione solo in quanto moglie del team principal della Mercedes. 

Già nei giorni scorsi la scozzese aveva respinto ogni accusa con toni duri, indirizzando anche un problema di misoginia nell'ambiente del motorsport. Poche ore fa è poi tornata a commentare quanto accaduto tramite un post sui social. "Quando ho visto il comunicato emesso dalla FIA ho pensato: "Ma è finita così?". Per due giorni ci sono state insinuazioni sulla mia integrità nel pubblico e tramite briefing segreti, ma nessun membro della FIA mi ha parlato di persona. Questo potrebbe essere solo un danno collaterale in un attacco a qualcun altro, o l'obiettivo di un tentativo fallito di screditarmi, ma ho lavorato troppo duramente perchè la mia reputazione crolli da una soffiata anonima alla stampa. Come sport abbiamo fatto molti progressi, e ringrazio i team di Formula 1 per il loro supporto. Ho lavorato con molte donne e uomini ricchi di passione, membri sia della F1 che della FIA. Tuttavia, questo episodio si è svolto nell'oscurità, e nessuno ci ha messo la faccia. Ho ricevuto minacce online riguardo al mio lavoro e alla mia famiglia. Non mi farò intimidire, e cercherò chi ha portato avanti questa campagna e ingannato i media. Quello che è successo questa settimana non va bene, e come sport dobbiamo chiedere di meglio. Ci meritiamo di meglio". 

Foto copertina x.com

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