Terruzzi: «Leclerc, Norris e Vasseur rischiano nel 2024»
31/12/2023 11:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Si può dire che il 2023 è stato un anno poco emozionante fuori dalla pista (e, a tratti, anche dentro). Niente mercato piloti, ma solo qualche voce qua e là su un possibile scambio tra Leclerc e Hamilton, o tra Perez e Ricciardo. Niente scandali tecnici, tipo budget cap, ma tante polemiche sulla gestione della FIA di questioni spinose, come i track limits e le penalità. Si è acceso ogni tanto qualche lampo, chiamato Alonso, Piastri, Leclerc o Hamilton, ma che nulla hanno potuto contro il dominatore Verstappen. 

Ma tanto questa stagione è stata tranquilla, quanto la prossima si prospetta infuocata: gran parte della griglia ha un contratto in scadenza, i rapporti tra le FIA e la FOM sono tesi più che mai e diversi team hanno fatto passi avanti per rendere le gare più entusiasmanti. Il 2024 sarà anche la resa dei conti per molte figure del paddock, come ha detto Giorgio Terruzzi. "Per Charles Leclerc il prossimo anno sarà fondamentale. Attende da tempo una Ferrari vincente in pianta stabile. Ha voglia, talento e numeri per puntare al titolo ma sta pazientando da anni. E se non dovesse funzionare, il 2024 potrebbe far scattare qualche dubbio sul matrimonio non ancora felicissimo con il Cavallino. Lando Norris rischia molto. È una promessa ma adesso serve mantenere. Mica facile data la consistenza non certa della McLaren, data la crescita esponenziale del suo partner, Oscar Piastri. Che Lando deve battere provando a vincere, cosa che non gli è ancora riuscita. Dunque, una stagione critica, per almeno un paio di motivi. Frederic Vasseur non avrà più alibi. E, come noto, il team principal della Ferrari, se le cose non vanno, paga. Il discorso vale anche per Toto Wolff, reduce da due annate storte. Tocca ripristinare una eccellenza, altrimenti persino il suo prestigio comincerebbe a mostrare qualche crepa", ha scritto il giornalista sul sito della Red Bull. 

E la lista non è finita qui, anzi. "Mohammed Ben Sulayem sarà impegnato. È il presidente FIA, è reduce da una annata disastrosa se accumuliamo i pasticci dei suoi uomini sui campi di gara a quelli politici e recenti, tipo inchiesta sulla famiglia Wolff annunciata e poi ritirata vista la reazione di team e FOM. Urge reset, come dicono a Tbilisi. Altrimenti monterebbe un rischio secessione peraltro già nell’aria. Cosa manca? Visione e concretezza in luogo di una manifesta ambizione. Lo stesso vale per Sergio Perez. Beh, fare peggio pare difficile. Meglio, anzi molto meglio è auspicabile. L’Emiliano Zapata della F1 deve cacciare in pista, se non una rivoluzione, ben altra condizione. Per lui trattasi di stagione decisiva. In caso di delusione, la carriera rischierebbe il sipario. Dorato, comunque. Sergio ha già ricevuto moltissimo, rispetto a moltissimi colleghi". 

Foto copertina x.com

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