Cercasi conferma: i piloti desiderosi di riscatto nel 2024
Tra contratti in scadenza e annate negative da cancellare, la stagione che prenderà il via a febbraio avrà un sapore particolare soprattutto per alcuni. La conferma per il 2025 passerà inevitabilmente dalle 24 gare in programma quest'anno.

11/01/2024 14:00:00 Tempo di lettura: 10 minuti

La Formula 1, si sa, è un esame continuo. Nonostante si possa essere blindati da contratti a lungo termine, ogni weekend rappresenta una prova da superare. La pressione è costante e ogni minimo errore può risultare decisivo, a maggior ragione se non si è in possesso di un accordo per l'anno successivo.

In questo articolo andremo ad analizzare i profili di sei piloti in scadenza al termine di questo 2024 e, di conseguenza, chiamati a dare di più rispetto a quanto dimostrato finora per poter sperare in una riconferma.

Sergio Perez (Red Bull)

Se si pensa alla discontinuità di rendimento nel 2023 il primo nome che balza subito in mente è sicuramente quello del messicano. Nel corso dell'ultima stagione abbiamo avuto modo di scoprire un Perez a due facce: quella brillante, ammirata nel corso dei primi quattro appuntamenti nei quali ha conquistato due vittorie (Arabia Saudita e Azerbaijan) e accarezzato la possibilità di diventare per la prima volta in carriera leader del Mondiale, ed una mesta e rassegnata al dominio di Max.

Per Checo le cose sono andate bene sino al tanto discusso Gran Premio di Miami dove il suo compagno di squadra rimontò dalle retrovie fino alla vittoria, dando così vita ad un periodo nero dal quale il messicano non si è mai del tutto ripreso. Una serie di esclusioni dal Q3 e un'assenza dal podio ingiustificate per un pilota avente tra le mani una delle migliori monoposto di Formula 1 mai realizzate.

Basti pensare che Red Bull con i punti del solo Max Verstappen avrebbe comunque portato a casa il titolo Costruttori con ben 166 lunghezze di margine su Mercedes. Questo per dire che nel caso in cui gli inseguitori dovessero riuscire a ridurre almeno un po' il gap, potrebbero veramente arrivare ad insidiare il team anglo-austriaco che a quel punto avrebbe bisogno di due punte solide.

Daniel Ricciardo (AlphaTauri)

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Nel caso in cui Sergio Perez non dovesse rispettare le aspettative del team di Milton Keynes, il sostituto risponderebbe quasi sicuramente al nome di Daniel Ricciardo. L'australiano infatti, tornato in corsa per sostituire il deludente Nyck De Vries, già nel corso del 2023 è stato spesso accostato alla Red Bull nel periodo in cui il nativo di Guadalajara non performava secondo le attese.

Del resto, Ricciardo ha già manifestato più volte la sua volontà di far ritorno nella squadra che lui stesso lasciò sei anni fa. È ormai chiaro come AlphaTauri rappresenti solo un punto di passaggio, a maggior ragione dopo aver mostrato di non essere quello visto in McLaren. Seppur la classifica reciti l'opposto, il 34enne di Perth si è spesso e volentieri messo alle spalle il compagno di squadra Yuki Tsunoda. Il 2024 per The Honey Badger sarà importante poichè potrebbe risultare decisivo per il suo ritorno ai bibitari, magari già a stagione in corso in pieno stile Helmut Marko...

Yuki Tsunoda (AlphaTauri)

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Seppur se ne parli relativamente poco, dato che il suo nome non è mai stato realmente affiancato alla squadra di Christian Horner, il primo concorrente di Ricciardo potrebbe essere proprio colui con il quale attualmente condivide il box: Yuki Tsunoda. Così come affermato nel caso di Perez, anche per il giovane giapponese la stagione passata può essere tranquillamente suddivisa in due parti. Spartiacque è stato senza alcun dubbio il GP d'Ungheria, weekend che ha segnato l'addio di De Vries e il ritorno, appunto, di Ricciardo.

Se nella prima metà di 2023 Tsunoda aveva mostrato ottimi segnali di crescita, nella seconda sono riaffiorati vecchi errori e incertezze. Il confronto con l'australiano non ha di certo sorriso al classe 2000, uscito con le ossa abbastanza rotte nonostante una classifica che, dati alla mano, gli dà comunque ragione. Va anche sottolineato come, però, Ricciardo abbia avuto modo di disputare solamente 12 gare su 22 a bordo di una vettura a lui praticamente sconosciuta.

Insomma, se Tsunoda crede di valere il sedile accanto a Verstappen sarà chiamato ad affrontare una stagione che dovrà obbligatoriamente vederlo concludere davanti all'ex Renault non solo in termini di classifica, ma anche e soprattutto di prestazioni. Solo in questo modo potrà mettere la pulce nell'orecchio al duo Marko-Horner in ottica 2025.

Logan Sargeant (Williams)

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Lo statunitense è stato l'ultimo in ordine cronologico a ricevere la conferma per il 2024, complice un'annata d'esordio non brillantissima nella quale ha ottenuto un solo punto (grazie alla duplice squalifica di Lewis Hamilton e Charles Leclerc ad Austin). Il paragone con Alexander Albon risulta a senso unico, nonostante vada comunque preso con le pinze dato il gap presente tra i due in termini di esperienza.

Tuttavia, ciò che ha lasciato scettici alcuni addetti ai lavori in sede di rinnovo sarebbero i numerosi errori del quale il nativo di Fort Lauderdale si è reso protagonista, su tutti quello occorso nelle qualifiche a Suzuka. Sbavature costose che, soprattutto in epoca di budget cap, rischiano di mettere in seria difficoltà la squadra. James Vowles gli ha voluto concedere una seconda stagione in Formula 1, ora starà a Logan dimostrare di valerne una terza (e magari qualcuna in più).

Zhou Guanyu (Sauber)

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Contrariamente a quanto si affermava prima del suo arrivo, il cinese in questi due anni nella massima serie ha dimostrato di essere un pilota nella media. Nella sua seconda stagione assoluta ha messo in pratica quanto imparato nell'anno da rookie, riuscendo spesso e volentieri a stare davanti a Valtteri Bottas. Il talento di Zhou ha tuttavia mostrato anche dei limiti che, per forza di cose, non permettono di paragonarlo ai vari Leclerc, Russell, Norris e Piastri. Piloti che, anche senza vetture particolarmente veloci, hanno già avuto modo di dimostrare come spesso e volentieri riescano a mettere una pezza laddove la propria monoposto ha dimostrato di avere delle carenze.

Inoltre alle spalle del numero 24 c'è un Theo Pourchaire (fresco campione di Formula 2) che scalpita, pronto ad approfittare di un mancato rendimento in linea con le aspettative. Il francese oltretutto per tenersi in forma non ricoprirà solo il ruolo di terzo pilota del neonato team Stake, ma gareggerà anche nel campionato giapponese Super Formula.

Kevin Magnussen (Haas)

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Rientrato in extremis a inizio 2022, Kevin Magnussen si era reso protagonista di un'ottima annata nella quale era riuscito a mettere totalmente in ombra l'allora compagno di box Mick Schumacher. Nonostante ciò, nel 2023 il danese ha sofferto (e non poco) la concorrenza interna con Nico Hülkenberg, anch'egli al rientro dopo uno stop di tre anni.

Il pilota tedesco si è spesso dimostrato più solido nell'arco delle 22 gare, soprattutto per quel che concerne il giro secco. La domenica poi, causa una vettura "mangia-pneumatici", entrambi si sono ritrovati spesso e volentieri a dover rivedere i loro piani di gloria.

Nonostante un rendimento non eccellente, Magnussen è riuscito comunque a strappare un rinnovo annuale, ma non sarà facile per lui riconfermarsi ulteriormente. Soprattutto vedendo le prestazioni che Oliver Bearman (talento britannico della Ferrari Driver Academy) ha mostrato nel corso della sua prima stagione di Formula 2 oltre che alla prima presa di contatto con una monoposto della massima categoria automobilistica in occasione delle FP1 di Città del Messico e Abu Dhabi, proprio alla guida della Haas. Se nel corso di quest'anno il classe 2005 dovesse confermare ciò che di buono ha già mostrato, allora potrebbe diventare un serio rivale del danese in ottica 2025.

Foto interna pbs.twimg.com

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