Nel 2024 c'è un pilota che vestirà di rosso con grande merito: Robert Kubica, che guiderà la 499P nel WEC. Per il polacco l'arrivo a Maranello è la coronazione di un percorso mai terminato nel 2012, quando era il primo contentente per affiancare Fernando Alonso in Ferrari, ma un incidente durante una gara di rally fuori stagione lo constrinse ad abbandonare il motorsport per un po'. Con grande tenacia, passo dopo passo, è poi riuscito a farsi nuovamente strada, con una breve tappa in Formula 1, per arrivare nel WEC. E il prossimo anno sarà dietro al volante della terza vettura del team AF Corse, accanto a Ye e Shwartzman.
Per questo motivo, Giorgio Terruzzi ha voluto dedicare un articolo al pilota. "Lo dico subito: ho un debole per Robert, un talento straordinario, un ragazzo dotato di una determinazione feroce, un testone, un burbero finto, una persona alla quale mi sento legato da sempre. Il suo recupero è stato affrontato sfruttando un carattere extra strong ma anche una amarezza fonda perché Kubica, non soltanto a parer mio, avrebbe avuto molte possibilità di fare cose enormi nel Mondiale più prestigioso e ambito. Lo sa benissimo pure lui ed è questa la ragione che produce un’ombra fonda nel suo fare".
"È andata come è andata, ecco. Ma questo ingaggio, con primo test a Imola colmo di buoni profumi e di grandi aspettative, mi pare una compensazione preziosa per un ex giovanotto polacco di anni 38 che non si è mai arreso nonostante i segni e le menomazioni che quell’incidente gli ha lasciato. Sono segnati corpo e anima, non lo spirito del combattente, l’intelligenza nell’osservare e capire cosa sta dentro e attorno a una macchina. Trovare Kubica in pista e in lizza dentro un altro Mondiale, dentro una Ferrari, la considero una buonissima notizia. Per lui, per chi ama le corse, per i tifosi del Cavallino. E, soprattutto, per chi magari ha qualche affanno tra la testa e il cuore, chi ha bisogno di un buon esempio per non arrendersi, non rinunciare, giorno dopo giorno", ha scritto il giornalista sul sito della Red Bull.
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