Ancora pochi giorni e cadranno i veli sulle monoposto di Formula 1 2024, chiamate a sfidare un avversario sulla carta imbattibile: la Red Bull RB20.
Il vantaggio ostentato dalla vettura di Milton Keynes la passata stagione lascia poche probabilità a ribaltoni nei rapporti di forza in pista. Per assurdo il nemico più pericoloso per il team austriaco è l’ambizione di andare oltre i limiti ancora inesplorati del concept aerodinamico ideato da Adrian Newey a partire dalla RB18.
Lo stratosferico curriculum del progettista inglese è macchiato dalla creatura che nelle intenzioni di Ron Dennis doveva recuperare il gap della McLaren da una delle migliori monoposto della storia del Cavallino Rampante: la F2002. A Woking l’organico è già di alto livello con Adrian Newey e Neil Oatley, ma per essere sicuri di stare al top vengono presi dalla concorrenza i migliori tecnici in quel momento in F1, cioè Coughlan, Sutton e Laurenz. Di fatto la monoposto con cui Kimi Raikkonen rimase in lizza per il titolo piloti fino alla gara finale del Giappone, la MP4/17D, doveva essere una vettura di transizione in attesa che si completasse la gestazione della MP4/18.
Pedro de la Rosa a bordo della McLaren MP4/18 – Credit: autobild.es
Il 21 maggio 2003, sul circuito del Paul Ricard, la vettura venne svelata al pubblico iniziando a percorrere i primi km con il terzo pilota Alex Wurz. La monoposto presenta molte soluzioni innovative come il soffiaggio degli scarichi nel diffusore posteriore per generare maggiore “downforce” al retroreno. Un progetto troppo innovativo che scontò tanti problemi di gioventù che spazientirono Ron Dennis che decise di allocare tutte le risorse sul progetto 19.
Perché menzionare uno dei rari fallimenti di Newey? La ragione è molto semplice, il geniale progettista britannico si accontenterà di evolvere una base vincente o tenterà di alzare l’asticella in modo irrecuperabile per la concorrenza? Nel caso della MP4/18 il team di Woking era obbligato ad alzare l’asticella per colmare il gap con le monoposto del Cavallino Rampante, allo stato attuale Red Bull potrebbe aver celato ancora parte del potenziale che volutamente non è stato estratto dalla RB19.
Insomma solo un eccesso di presunzione o la voglia di disintegrare la concorrenza potrebbe danneggiare la logica conseguenza delle basi poste da Red Bull nello scorso biennio.
Tweet dall’account ufficiale Red Bull che annuncia l’unveil della RB20: x.com
Quell’asticella che tanto vorrebbero conoscere i competitor e che in modo scaltro il team capitanato da Christian Horner ha depistato sottoperformando o rinunciando ad aggiornare una monoposto già vincente.
Per tale motivo anche in casa Ferrari si è parlato spesso di target poco sfidanti in fase di progettazione della SF-23, in quanto le performance della Red Bull da un anno e mezzo non sono mai state massimizzate. Solo in Giappone, dopo l’unica sconfitta a Singapore e in onore della Honda, Max Verstappen ha dimostrato che la RB19, ormai senza alcun update, disponeva ancora di un margine clamoroso in qualifica e in gara.
Davvero molto poco e scopriremo se la RB20 sarà la logica evoluzione della vincente RB19 o sarà un ulteriore salto innovativo ideato dalla geniale mente di Adrian Newey.
Leggi anche: Terruzzi sul 2024: «La sola certezza è che la Red Bull...»
Leggi anche: Formula 1 2024, Button: «Mi piacerebbe vedere la Ferrari battere la Red Bull ma...»
Foto interna www.autobild.es
Foto interna twitter.com