Oggi proveremo a immaginare cosa sarebbe successo se Ayrton Senna non avesse perso la vita nel tragico incidente del 1 maggio 1994 ad Imola, riscrivendo un suo ipotetico futuro in quest'universo parallelo della F1.
Il grande campione brasiliano non ha mai nascosto il desiderio di guidare per la Rossa nella propria carriera. Eppure, per un motivo o per un altro, non è mai riuscito a realizzare il suo sogno.
Nel settembre del 1991, al termine del Gran Premio d’Italia, Senna fu ospite in una trasmissione televisiva italiana, in cui svelò di aver avuto contatti con il Cavallino, dichiarando: “Ci siamo parlati e siamo stati molto vicini a trovare un accordo, poi non si è fatto niente; ma in futuro ci saranno altre possibilità, perché ogni pilota ha come obiettivo correre con la Rossa di Maranello”.
Purtroppo per lui, e probabilmente per tutto il dispiacere dei tifosi della Ferrari, quella possibilità non è mai arrivata nuovamente.

Qualcuno afferma convintamente che i primi contratti tra le parti siano stati avviati quando il brasiliano vinse il GP di Monaco del 1984, alla guida della Tyrrell, mostrando tutte le sue qualità.
Poi una "sliding door", un momento che avrebbe potuto cambiare per sempre la carriera di Ayrton Senna, nonché l'esito delle stagioni dei primi anni '90 per la Rossa.
Diverse voci, infatti, hanno più volte riportato che l'allora team principal della Ferrari, Cesare Fiorio, approcciò nuovamente il tre volte campione del mondo per la stagione 1992, a seguito del ritiro di Prost.
Secondo altre indiscrezioni, invece, un approdo di Ayrton a Maranello sarebbe stato possibile l'anno precedente (nel '91); ma l'operazione saltò perché la scelta cadde sul "professore" francese, acerrimo rivale di Senna.
Lo stesso Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente del Cavallino, ha recentemente svelato un aneddoto: “Ayrton venne a casa mia a Bologna il mercoledì prima dell’incidente tragico di Imola (1 maggio ’94, ndr) e mi disse che voleva correre a tutti i costi con noi e di liberarsi dalla Williams. Ci accordammo per sentirci dopo Imola, ma poi accadde quel che accade. Voleva venire da noi e sarei stato ben lieto di averlo”.
Oggi vogliamo riscrivere la storia di Ayrton Senna, come se quel tragico incidente del 1 maggio 1994 non fosse mai accaduto.
Tralasciando l'eventuale risultato di quella corsa, sarebbe lecito pensare che quel famoso incontro con Montezemolo a Bologna fosse effettivamente in programma.
Questo poteva iniziare a gettare le basi per una possibile collaborazione futura. Immaginiamo, quindi, che al termine di quel Mondiale il brasiliano si sia trasferito alla Ferrari per la stagione 1995 (dopo aver presumibilmente vinto il titolo l'anno precedente, considerando che Damon Hill è stato battuto da Schumacher per un solo punto).
Nel nostro universo parallelo, dunque, Senna si veste di Rosso da quattro volte campione del mondo, pronto a riportare il Mondiale a Maranello dopo 16 anni.

Nell'annata dell'esordio con il Cavallino, però, la vettura che ha a disposizione non è abbastanza competitiva per lottare per il titolo; e lo stesso discorso vale per il 1996.
Nel '97, invece, il brasiliano riesce a conquistare il Mondiale, battendo Jacques Villeneuve all'ultima gara e facendo gioire tutti i tifosi della Ferrari.
Con Senna diventato campione del mondo per la quinta volta in carriera, possiamo dividere il resto della sua carriera in due scenari.
Il primo lo vede ritirato al termine di quella stagione da campione in carica, proprio come fatto da Alain Prost nel 1993.
Il secondo, invece, presume che Ayrton sarebbe rimasto fin quando non avesse vinto il suo sesto titolo, che lo avrebbe incoronato (all'epoca) come il più vincente di sempre.
Seguendo quest'ultima strada, possiamo ipotizzare che il brasiliano avrebbe conquistato il sesto trionfo nel 1999, per poi lasciare la F1.
Chiaramente, in questo universo parallelo dello sport, anche le carriere degli altri piloti sarebbero potute cambiare. In questo caso ci riferiamo particolarmente a Michael Schumacher.
Considerati i contatti avuti in passato, è plausibile ipotizzare che il tedesco sarebbe approdato alla McLaren di Ron Dennis negli anni di Senna in Rosso, per poi sostituire (ipoteticamente) il brasiliano alla Ferrari nel 2000.
E voi, come immaginate il prosieguo della carriera di Senna se non fosse stato vittima di quel tremendo incidente del 1 maggio 1994 ad Imola? Fatecelo sapere con un commento sui nostri profili social (Instagram, Facebook e Twitter).
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Foto interna www.formula1.com