Nella chiamata che ha portato Lewis Hamilton in Ferrari, e che ha fatto sognare migliaia di amanti dello sport in giro per il mondo, restano due questiti: il primo, grande, è attorno al motivo che può aver spinto il britannico a lasciare la squadra che gli ha consegnato titoli e record. Il secondo, invece, è sul rapporto che si instaurerà con Charles Leclerc il quale, indubbiamente, sapeva dell'interesse della Rossa nel sette volte iridato quando ha firmato per il suo rinnovo. E quindi è difficile capire gli equilibri, in quanto il monegasco, presumibilmente, vorrà essere al centro del progetto della Ferrari, ma non avrà vita facile con il suo compagno di squadra.
Per rispondere ad alcuni quesiti è arrivato Giorgio Terruzzi, in un articolo sul Corriere della Sera online. "L’ipotesi è che, oltre a guidare, a cercare di vincere il titolo numero 8 con la Rossa chiudendo in gloria la carriera, avrà il compito di promuovere la Ferrari e i prodotti Ferrari. Compito che nessuno meglio di lui può assolvere. Da qui diventa difficile interpretare i sentimenti di Leclerc che evidentemente ha accettato l’arrivo di Hamilton, rinunciando di fatto al ruolo di prima guida. A uno come Lewis mica puoi chiedere di fare il secondo. Pure su questo fronte crediamo che il suo accordo (non a caso senza data di scadenza) racchiuda qualche scappatoia per il pilota e in ogni caso è possibile che Charles riesca a battere Hamilton in pista –non una faccenda facile visto il rendimento e l’esperienza mostrate sino a pochi mesi fa- giocando sulla freschezza e sulle perle del proprio talento"
Leclerc è abituato ad avere compagni di box "scomodi" (d'altronde ha iniziato la sua carriera in Ferrari accanto a Sebastian Vettel) e sembra non farsi intimorire da loro. Con il sette volte iridato, però, la situazione potrà essere diversa: Hamilton non ha nulla da perdere, mentre lui, ormai il punto fisso di Maranello, deve dimostrare tutto. "Il pensiero crediamo sia presente nella testa di Charles, al pari di una opportunità capace di produrre massima gratificazione. Ma è evidente che la personalità dell’inglese, il suo carisma, la sua forza mediatica, abbinati alla Ferrari vengano ulteriormente amplificati, trasformandolo in una stella, se possibile, ancora più splendente e, dunque, dominante dentro e fuori dal team. [...] Il resto, ed è moltissimo, è legato alle prestazioni della nuova macchina, sulla quale pesano a questo punto responsabilità ancora maggiori. Sia per dare sicurezza e soddisfazione a Leclerc, sia per offrire ad Hamilton una concreta, ultima occasione agonistica".
"Lui, Lewis, al contrario di Charles, dato il curriculum, potrebbe permettersi qualche delusione in più. Ma i campioni, si sa, vanno dove possono vincere. E, forse, proprio la percezione degli affanni Mercedes potrebbe avergli dato una motivazione ulteriore. Di certo, questa scelta Ferrari smentisce l’intenzione sia di dare stabilità alla squadra, sia di investire soprattutto su Leclerc. Temi trascurabili in caso di vettura vincente", ha concluso il giornalista.
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