La famiglia Andretti non ha intenzione di farsi fermare dal rifiuto della FOM verso il suo ingresso in Formula 1, specialmente quando il motivo, celato in pagine e pagine inutili, è prettamente economico. La FIA, infatti, aveva già constatato che gli americani avessero tutte le carte in regola per poter entrare a far parte del circus, come si è visto anche dal recente campus aperto a Silverstone. Tuttavia, le squadre hanno deciso a priori che il progetto non sarebbe stato competitivo, e che la new entry avrebbe solo militato nelle ultime posizioni (cosa che comunque molti team hanno fatto negli ultimi anni, ma questo è un altro discorso).
"Abbiamo già una macchina, una galleria del vento e altro ancora. L'obiettivo è essere sulla griglia nel 2026. La FIA ci ha fatto sudare sette camicie per avere la loro approvazione, ma adesso manca ancora l'ok della FOM. A breve ci sarà un altro incontro cruciale e speriamo di estrarre qualcosa di positivo", ha detto Mario Andretti a Sport Illustrated.
"Andretti aveva fatto tutto quello che poteva e anche di più per dimostrare di essere una valida aggiunta", ha commentato anche l'esperto Bryson Sullivan su Twitter. "La squadra sta continuando a spingere e reclutare personale, anche in ottica Formula 2 e Formula 3. Per me è folle respingere un ingresso così qualificato".
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