Gené: «Le Mans ci motiva. Se abbiamo vinto lì perché non possiamo farlo in F1?»
19/06/2024 19:00:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Lo scorso fine settimana la Ferrari ha vinto, per il secondo anno consecutivo, la 24 Ore di Le Mans. Il giornale Marca ha colto l'occasione per intervistare proprio su questa tematica lo spagnolo, ambassador del Cavallino, nonché vincitore della gara Marc Gené. Il pilota, famoso anche per essere uno dei volti del team italiano di Sky F1, ha trionfato sul circuito de La Sarthe nel 2009, diventando così il primo spagnolo a vincere la famosa corsa a distanza di 75 anni da un suo connazionale.

Nell'edizione appena terminata la Spagna è tornata sul gradino più alto del podio grazie a Miguel Molina, che per di più aveva in dosso una tuta Ferrari. Parlando di questo Gené ha dichiarato: "La gioia è doppia: in primis per l'amicizia con Miguel, perché ho seguito molto i suoi inizi alla Ferrari, e poi ovviamente per la vittoria del marchio. Inoltre, quest'anno ero presente, quindi è stato molto emozionante, molto bello, ad essere onesti".

"Miguel Avrebbe potuto vincere anche l'anno scorso, ma non è successo... Adesso giustizia è stata fatta. Ho un rapporto speciale anche con Fuoco e sono stato entusiasta della sua vittoria. Sarà uno degli anni che la gente non dimenticherà mai, per il numero di auto e la competitività in griglia. Non avrei mai immaginato che un giorno a Le Mans ci sarebbero state venticinque vetture di punta".

"La gara è stata molto difficile. Ha piovuto tanto e non in modo costante, il che he reso il tutto ancora più complicato. È stata una gara in cui i piloti hanno fatto la differenza".

Parlando poi dell'ultima fase di gara Gené ha dichiarato: "Quando si sono fermati e hanno fatto il pieno, non ero affatto sicuro che sarebbero arrivati alla fine. Ovviamente, con un altro pit stop non avrebbero potuto vincere. E sono arrivati con il 2% di energia. È stato incredibile riuscire a finire con questa percentuale... È stato un colpo al cuore, ma questo lo ha reso ancora più mitico e meritevole".

Quella di quest'anno segna la seconda vittoria in due anni ottenuta dalla Ferrari a Le Mans dopo il suo ritorno nel campionato. Lo spagnolo ha elogiato questo traguardo dicendo: "Il primo spicca perché è inaudito che un costruttore vinca al primo anno. Non l'ho mai visto prima. Quello di quest'anno è altrettanto lodevole perché, non prendiamoci in giro, con il BOP siamo stati penalizzati un po' di più. Credo che la Ferrari non fosse la favorita per le prestazioni pure e avevo la sensazione che Porsche, Cadillac, Toyota, fossero forse un po' più in forma. Ma è stata una gara molto equa".

Ricordando invece la sua vittoria, ottenuta nel lontano 2009, Marc ha detto: "Ricordo Jesús Pareja, Tomás Saldaña, Fermín Vélez, Juan Fernández... Erano piloti che sapevo correre a Le Mans, ma non ho mai pensato di vincerla... Né di sognare di correrci, ma quando si è presentata l'occasione, mi sono innamorato di Le Mans. In 80 anni nessuno l'aveva mai vinta, e se mi aveste detto che avrei condiviso l'onore con Fernando, una leggenda del mondo del motorsport... Non l'avrei mai immaginato, e ora condividerlo con un amico come Miguel... Sono molto emozionato. Ma sì, è strano che siano passati così tanti anni prima della mia prima vittoria, eppure ora è un po' più normale che ogni sette o otto anni uno spagnolo vinca".

L'ambassador Ferrari ha poi concluso il suo intervento paragonando i traguardi ottenuti dalla Ferrari Hypercar con quelli della squadra di Formula 1. Queste le sue parole: "È una motivazione, non una pressione. Al contrario. L'anno scorso, quando abbiamo vinto Le Mans, ho detto agli ingegneri e ai meccanici che questa vittoria sarà molto positiva per il team di F1, perché ci dimostrerà che abbiamo tutto per vincere in Formula 1. Abbiamo talento, attitudine, simulatori... Ci motiva e ci dà credibilità. Abbiamo pensato: perché no, se abbiamo vinto a Le Mans, perché non possiamo vincere in Formula 1? È una vittoria di orgoglio, un'impresa".

 

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