Hamilton e Antonelli: carriere opposte per destini intrecciati
Guardando le carriere nelle categorie minori di Lewis Hamilton e Andrea Kimi Antonelli si può vedere una tendenza opposta: se il primo è progredito con cautela, il secondo ha saltato molti gradini. I loro destini, però, sono più che mai incrociati.

30/08/2024 13:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Andrea Kimi Antonelli sembra ormai destinato a sostituire Lewis Hamilton in Mercedes. Di certo Toto Wolff sa bene quello che fa, ma dall'esterno mettere un ragazzo così giovane direttamente nella categoria regina, dopo che ha già saltato la Formula 3 e che ha iniziato zoppicando in Formula 2, è la ricetta per un disastro. Oppure, chi lo sa, questa sarà la nascita di un nuovo Max Verstappen; solo il tempo potrà dirci quale sarà la strada. Di certo l'italiano ha molto talento, come ha dimostrato nelle sue vittorie con la Prema quest'anno, ma il salto sarà considerevole. Inoltre, fino a che la Mercedes era poco competitiva ci si poteva anche prendere il rischio di dare un sedile a un rookie e dargli il tempo di imparare senza le aspettative di vincere, ma se la squadra continuerà a crescere come fa ora gli occhi del mondo saranno indubbiamente su di lui, e qualche rischio in più ci sarà. 

Dello stesso avviso è anche Bruno Michel, CEO della Formula 2, che si intende di giovani talenti: "Sarà difficile. A volte spero per lui che viva senza questa pressione, senza le conversazioni sulle sostituzioni in Formula 1 ogni settimana. Kimi è molto forte, senza dubbio, perchè è molto consistente, ma allo stesso tempo ci sono due rookies davanti a lui in classifica. Il fatto di aver saltato la Formula 3 è un'altra sfida, ma sono sicuro che la saprà affrontare. Sono sicuro che andrà forte nel resto dell'anno e farà dei weekend fantastici che ci lascerenno a bocca aperta, come quello Oliver a Baku [nel 2023 ndr]. A volte credo che sia meglio far maturare i piloti, ma forse sarò smentito."

L'aspetto quasi curioso, invece, è il fatto che Lewis Hamilton abbia avuto un approccio opposto alla sua carriera junior: al britannico, dopo un anno in GP3 in cui aveva ottenuto ottimi risultati senza, però, vincere il titolo, è stato suggerito di farne un altro, per maturare e crescere con calma. In quell'occasione dominò, meritandosi poi il passaggio in GP2 l'anno seguente.  "Lewis è arrivato come un rookie in GP2 e avevo il sentimento che fosse speciale, ma anche lui non riusciva a fare un weekend perfetto. A vole c'era un errore in qualifica, altre volte in gara, ma c'era la sensazione che, una volta pronto, la sua carriera sarebbe stata sbalorditiva, ed è quello che è successo". 

Un filo invisibile

Hamilton e Antonelli: carriere opposte per destini intrecciati

Eppure eccoli qui, a condividere il garage della Mercedes a Monza. Nelle loro storie sportive ci sono tante coincidenze, che sembrano quasi unirli con un filo invisibile. Entrambi debuttano da giovani in un top team, senza fare altrove la gavetta. Entrambi arrivano con tante aspettative, con le persone pronte a criticarle per ogni sbaglio. Entrambi seguiti sin da giovani dalla famiglia Mercedes, con un team principal "illuminato" che ha deciso di farli crescere nonostante le avversità. Entrambi con un talento vergine, che si sprigiona in pista con sorpassi da applausi. Il destino ha voluto che uno inseguisse le orme dell'altro, con tutte le difficoltà e le aspettative che ci saranno sul giovane Kimi. E i migliori auguri per la sua carriera. 

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