"Una stagione tra alti e bassi, ma come sono belli gli alti", così ha detto Charles Leclerc in radio dopo aver vinto il Gran Premio di Monza per la seconda volta in carriera. Il perfetto riassunto dei sentimenti di chi non ha mai smesso di tifare per la Ferrari, nonostante le delusioni degli ultimi anni. Di chi si è presentato all'Autodromo di primo mattino con bandiere, striscioni, magliette e la speranza di assistere a un miracolo. Di chi è corso sotto al podio con le lacrime agli occhi, perchè le emozioni di una vittoria in casa cancellano tutti i rimpianti di un anno quasi in sordina.
E chi poteva esserci sul podio se non lui, Charles Leclerc, estasiato ma ancora un po' incredulo. "Re Carlo di Monaco" per quelle migliaia di Tifosi che acclamavano il suo nome come quell' 8 settembre di 5 anni fa, in occasione della sua prima vittoria sul suolo italiano. Quando tutto iniziò con una pole position a dir poco caotica, poi una gara corsa con un campione del mondo che gli stava con il fiato sul collo, un compagno di squadra disperso e una concentrazione negli occhi e nella voce pari a quella di un veterano. E quel trionfo sudato, costruito con freddezza gli è valso un posto speciale nel cuore dei fan del Cavallino, che hanno deciso così di non abbandonarlo mai (almeno quelli veri) perchè hanno capito che quel pilota non era altro che uno di loro.
Settimana scorsa, così come 5 anni fa, a tenere la coppa c'era un ragazzo che vive e trasuda di passione per la Rossa, che se ne sarebbe potuto andare più volte ma che ha deciso di restare, per onorare una promessa fatta a se stesso, alla famiglia e a Maranello tempo fa. Un ragazzo che vive di emozione e sa far emozionare. Un ragazzo che è non è "pre-destinato", ma solo "destinato" a fare grandi cose, perchè la strada se la sta ancora costruendo, bloccato in vetture che non gli fanno esprimere il potenziale, che gli fanno arrivare addosso solo critiche.
In questi 5 anni per Charles è cambiato tutto affinchè non cambiasse niente, anche se si sta andando forse nella direzione giusta. Un nuovo team principal, un nuovo ingegnere di pista, un nuovo compagno di squadra ma gli stessi errori, piccoli o grandi, lasciati qua e là o da lui o dal team. Una sola chance di pensare davvero al Mondiale, nel 2022, sfumata nell'arco di pochi mesi. Una chance che si sta forse aprendo ancora, con un occhio alla Ferrari del futuro che sogna in grande. Quello che non cambia solo i suoi occhi determinati ed entusiasti, pieni di aspettative e obiettivi. Nel 2019 come nel 2024.
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