Con Leclerc davanti Sainz vede rosso, ma non quello Ferrari
C'è poco da fare: l'orgoglio di Carlos Sainz, insieme alla sua voglia di non essere battuto da Charles Leclerc, lo porta a commettere diversi errori che poi paga caro. L'ultimo l'ha fatto a Baku: discutiamone insieme.

17/09/2024 13:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

La gara di Carlos Sainz a Baku è stata molto intelligente, quantomeno fino al giro 50. Lo spagnolo ha gestito le gomme in maniera magistrale, ritrovandosi a lottare per il podio nelle ultime tornate.

Il grande problema di Sainz

Una volta arrivato a ridosso delle prime tre posizioni, Carlos ha sfruttato la lotta tra Leclerc e Pérez per superare il pilota Red Bull.

Poi, però, si è ripresentato nuovamente quello che è il suo grande problema sin dal primo giorno in Ferrari: il confronto con il compagno di squadra.

Non è un segreto, infatti, che nelle ultime gare sia stato proprio il monegasco ad estrarre il massimo - forse anche di più, pensando a Monza - dalla SF-24.

Sainz, reduce da un periodo innegabilmente negativo, ha cercato di attaccare anche Charles subito dopo aver passato Checo.

Lui stesso nelle interviste ha confessato di "non essere andato lungo per errore, ma per tentare il sorpasso". Una mossa ingorda, colma di orgoglio e probabilmente anche paura che arrivasse un team radio per congelare le posizioni. Una mossa che, però, potrebbe davvero costare caro alla Ferrari...

Con Leclerc davanti Sainz vede rosso, ma non quello Ferrari

La Ferrari è ancora in lotta per il Mondiale Costruttori?

In tempi non sospetti, ovvero dopo il Gran Premio d'Italia, abbiamo scritto dell'assente capacità di Sainz di essere un uomo squadra. Aspetto che, purtroppo per la Rossa, si è rivisto in Azerbaigian.

Pensiamoci un attimo: nonostante l'addio previsto tra sette gare, cosa ci sarebbe di meglio per lo spagnolo (vista la sua posizione in classifica piloti, che gli impedisce di lottare per il titolo) che vincere il Mondiale Costruttori? Probabilmente nulla, se solo mettesse da parte l'orgoglio.

Lo ribadiamo nuovamente: la priorità di Carlos, sin dall'arrivo in Ferrari, è stata cercar di battere Leclerc per dimostrare di essere un pilote migliore, quello su cui la Scuderia doveva puntare per il futuro.

Nel tentativo disperato di dare un segnale a Baku, il suo attacco ha portato all'incidente con Pérez. Inutile discutere per individuare un responsabile principale, la FIA lo ha già definito un incidente di gara. Fatto sta che la Rossa ha perso punti fondamentali in classifica, con una McLaren che adesso è ancora più favorita di prima per il trofeo.

Insomma, lo spirito competitivo del pilota non deve mai mancare, ma forse in qualche occasione si potrebbe metterlo da parte (come ha dimostrato Leclerc a Singapore lo scorso anno). Conoscendo la storia di Enzo Ferrari, che ha sempre messo la squadra al primo posto, chissà se Sainz gli sarebbe piaciuto...

 

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Foto copertina www.ferrari.com

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