Ricatto alla famiglia Schumacher: identificati 3 uomini, rischiano 15 anni
26/09/2024 12:30:00 Tempo di lettura: 5 minuti

I procuratori tedeschi hanno presentato un'accusa contro tre uomini arrestati quest'anno per un presunto piano di ricatto nei confronti della famiglia di Michael Schumacher.

Tutti abbiamo impresso nei nostri ricordi quel 29 dicembre 2013, quando il campione del mondo tedesco, mentre era in vacanza a sciare, ebbe l'incidente che da quel giorno cambiò per sempre la sua vita. Da allora non si hanno più notizie certe sul suo reale stato di salute, ma negli anni in molti hanno speculato sulle sue condizioni, tanto che, proprio qualche mese fa la famiglia Schumacher è stata ricattata.

Il principale sospettato che ha architettato il tutto è un uomo di 53 anni della città occidentale di Wuppertal, che aveva minacciato di diffondere foto e video privati del sette volte campione del mondo di Formula 1 chiedendo come riscatto alla famiglia 15 milioni di euro. Tra i file in suo possesso ci sarebbero anche delle fotografie che ritrarrebbero il tedesco prima e dopo l'incidente sciistico del 2013 sulle Alpi francesi che gli ha provocato una grave lesione cerebrale.

Secondo quanto riportato da The Guardian, le immagini sarebbero state diffuse da un altro 53enne, originario della città occidentale di Wülfrath, che ha lavorato come guardia di sicurezza per la famiglia Schumacher fino al 2021. Quest'ultimo è sospettato di aver venduto il materiale per una somma "a cinque cifre" e potrebbe rischiare una pena detentiva considerevole con l'accusa di essere complice in un tentativo di ricatto e di violazione della privacy. 

I pubblici ministeri affermano che il principale sospettato ha telefonato più volte a un dipendente della famiglia Schumacher nel giugno di quest'anno per chiedere il denaro, minacciando di diffondere le immagini nel deep web se non fosse stato pagato. Per questo motivo l'uomo adesso è accusato di tentato ricatto, con una pena detentiva massima di 15 anni, anche se potrebbe scontare meno anni di reclusione poiché la minaccia non è stata portata a termine.

Inoltre anche il figlio trentenne dell'uomo di Wuppertal è stato accusato di essere complice del ricatto, visto che aveva aiutato il padre creandogli un indirizzo e-mail non rintracciabile che sarebbe poi stato utilizzato per inviare alla famiglia Schumacher campioni del materiale ricattatorio.

La moglie del campione del mondo, dopo quanto accaduto ha prontamente avvertito le autorità svizzere, paese dove Schumacher è stato curato dopo l'incidente. Dopo qualche ricerca gli investigatori hanno però scoperto che il tutto era partito dalla Germania grazie al numero di telefono usato per chiamare la famiglia.

Questo non è il primo tentativo di ricatto che i cari del tedesco ricevono da quando non si hanno più aggiornamenti di Michael. Già nel 2017 un ragazzo di venticinque anni fu condannato ad un anno e nove mesi sospesi e al pagamento di una multa di 4.500 euro e 50 ore di servizi sociali dopo che aveva inviato a Corinna Schumacher una mail minatoria dove minacciava i suoi figli. Anche lo scorso maggio il copione si è riproposto, ma questa volta il protagonista è stato il magazine tedesco Die Aktuelle, che aveva pubblicato un'intervista dell'ex pilota di Formula 1 che però era stata completamente generata con l'IA.

Non ci resta dunque che attendere ulteriori sviluppi sulla vicenda che vede protagonisti i tre uomini tedeschi, sperando che tutto si possa risolvere nel migliore dei modi a favore della famiglia Schumacher.

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Foto copertina x.com


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