Brown attacca la Red Bull: «Gli unici ad avere quel sistema dentro l'abitacolo»
19/10/2024 10:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Con solo sei gare e tre Sprint Race rimanenti, la lotta per entrambi i Mondiali è diventata molto serrata. La McLaren ha un vantaggio tecnico rispetto alla concorrenza ed è leader della Classifica Costruttori, ma sa che il vento può cambiare in modo improvviso. Dall'altro lato, Verstappen guida con un certo margine la Classifica Piloti e colmare questo gap sembra, al momento, ben più difficile. E dato che in questa guerra ci si gioca tutto per una mancata di centesimi, la Red Bull e la McLaren hanno iniziato a pizzicarsi anche fuori dalla pista, andando a "spifferare" ogni minimo dubbio di irregolarità alla FIA, per avere controlli più accurati; è successo con l'ala posteriore della MCL38 a Singapore, mentre adesso è il turno del T-tray della Red Bull.  

Parlando alla conferenza stampa dei team principal, Zak Brown ha richiesto a gran voce chiarezza sulla questione, evidenziando che la vera criticità sta nel fatto che il meccanismo sia interno alla monoposto, mentre tutti gli altri team lo hanno fuori. "Portare la macchina più in basso è un vantaggio competitivo. La rende più veloce la maggior parte delle volte e la FIA ha visto che c'è un solo team che riesce a cambiare l'altezza della monoposto dall'interno dell'abitacolo. I piloti non possono muoverlo, dovrebbero avere braccia lunghissime. Non so se la Red Bull lo ha mai usato o meno, ma solo avere l'abilità di farlo fa sollevare dei dubbi. Dalla squadra ho sentito che quel meccanismo non si può azionare quando la monoposto è assemblata, ma le macchine non sempre lo sono nel Parc Fermè alla domenica mattina; bisogna chiarire questo punto", ha spiegato l'americano. 

Dietro queste risposte curate e lucidate per i media, però, si nasconde il ghigno di chi è riuscito ad avere la sua rivincita. Lo scorso GP, infatti, era la McLaren ad essere sotto torchio per la sua ala posteriore "flessibile" che, però, non è mai stata dichiarata illegale; in gara, è vero, si muoveva contro il regolamento, ma aveva avuto l'approvazione della FIA. E Brown non ha perso l'occasione per girare la questione a suo favore: "La nostra ala posteriore aveva passato ogni singolo test. Abbiamo fatto delle piccole modifiche, ma così anche altri, quindi non importa. Riguardo a quel fondo, se è usato in modo improprio è di certo un vantaggio. Se non viene usato invece, ovviamente, no, ed è questo che vogliamo sapere. Però non sono la persona più esperta nella tecnica, so solo che la Red Bull dovrà modificare la monoposto per le prossime gare". 

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