Ferrari, Turrini sicuro: «Sainz come Tambay e Irvine. Leclerc? Anche ad Austin...»
27/10/2024 08:00:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Indubbiamente la Ferrari si sta rivelando come la grande sorpresa di queato finale di stagione. Ad Austin, infatti, c'è stato il grande exploit di Charles Leclerc che, dopo una partenza perfetta con cui ha beffato Norris e Verstappen, ha preso la testa del GP degli Stati Uniti, da cui costruire un successo a dir poco inatteso. Il monegasco, quarto al via, aveva costruito la vittoria grazie alla partenza e alla gestione ottimale della gara, delle gomme e dello sfruttamento magistrale del potenziale di una Ferrari che, da dopo la pausa estiva, si è rivelata come una delle vetture più competitive della griglia, come confermato del secondo posto di Sainz.

Il successo texano, quarto del 2024 del team di Fréd Vasseur, ha certificato la bontà della crescita della vettura (senza novità, in cui si è deciso di massimizzare il potenziale del pacchetto), nonostante la SF-24 finora abbia sofferto nel giro singolo. Un mezzo problema che, a giudicare l'esito della qualifica del GP del Messico, pare essere stato superato, visto che Carlos Sainz ha piazzato la Rossa in prima posizione, sbaragliando la concorrenza e il compagno di squadra, sfruttando una Ferrari che, pian piano, pare essere divenuta una vettura completa, competitiva in ogni scenario, anche sul giro secco. Un plus di non poco conto che, se aggiunto alla certezza di una Rossa diventata (dopo l'arrivo del pacchetto di Monza) la monoposto che migliore nella gestione gomme, può permettere di poter sognare in grande.

La Ferrari, infatti, ha solo 8 punti di distacco dalla Red Bull tra i costruttorii, e 48 da una McLaren che sembrava in fuga. Un quadro che, dopo il GP del Messico (che per ora si presenta in maniera ottimale, anche se i conti si faranno solo al traguardo), potrebbe apparire molto migliore per Maranello e potrebbe aprire scenari inimmaginabili fino a poche settimane fa, visto il grande potenziale di questa Ferrari, che potrebbe vincere ancora sino a fine del campionato. Una speranza, di fatto, auspicata da tutti, ad iniziare dal team fino ai tifosi e dai piloti. E proprio tra i piloti, a Austin, Carlos Sainz aveva espresso la sua speranza di poter disporre ancora di un'auto competitiva per riuscire a vincere una gara prima di lasciare la Ferrari a fine stagione: una chance per ringraziare il team per quanto fatto in quattro anni insieme e per provare ancora l'emozione di vincere vestito di Rosso.

Per lo spagnolo questa chance potrebbe arrivare proprio nel GP del Messico, come analizzato da Leo Turrini nel suo blog "Profondo Rosso". Nel farlo, il noto giornalista ha sottolineato come i punti (magari 25...) di Sainz potrebbero aiutare la Scuderia nel sogno del titolo costruttori. Una situazione non nuova nella storia della Ferrari, poiché già accaduta nel 1983 con Patrick Tambay e Eddie Irvine nel 1999: piloti che, pur consapevoli di dover lasciare Maranello a fine anno, come Carlos Sainz, mai hanno smesso di lottare per il Cavallino, aiutandolo a conquistare il titolo costruttori.

"Mi è venuta in mente una cosa, quando Sainz ha festeggiato una meritatissima pole. Tambay 1983. Patrick sapeva che non sarebbe restato a Maranello eppure contribuì alla conquista del titolo a squadre. Irvine 1999. Eddie aveva già deciso a primavera di andarsene e se ne andò purtroppo non da iridato singolo ma comunque da campione del mondo a squadre.Il caso di Sainz, in caso di epilogo felice, sarebbe più clamoroso, dato che prima ancora di cominciare la stagione era già ufficialmente esodato. Hombre Vertical! [...] Leclerc era quarto in griglia anche una settimana fa ad Austin".

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Foto copertina media.ferrari.com


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