Sainz, la pole più bella
Potrebbe voler dire poco, però la pole di Carlos Sainz è stata una prova di forza: il giro mostruoso, più che perfetto, piazzato nel momento in cui ancora bisognava attendere l'altrui ricerca del limite…

27/10/2024 06:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Potrebbe voler dire poco, soprattutto in un circuito come quello dell'autodromo "Hermanos Rodriguez", con quella serie di "s" ad alta velocità e l'importanza dell'impianto frenante, con relative possibilità in (tremende) staccate, con in più l'incidenza dell'altitudine, però la pole di Carlos Sainz è stata una prova di forza: il giro mostruoso, più che perfetto, piazzato nel momento in cui ancora bisognava attendere l'altrui ricerca del limite, con Leclerc a un'incollatura e l'attesa per le zampate finali di Verstappen (comunque impressionante) e Norris. 

Una Ferrari rinata, più che sviluppata ad hoc, a prescindere dalle caratteristiche dei circuiti dove si correrà da qui alla fine del Campionato del Mondo. 

Questa stagione 2024, aspettando i verdetti che possono ancora riservare una certa percentuale di sorprese, per la Ferrari potrebbe comunque già passare alla storia per l'alto profilo delle prestazioni dello spagnolo, senza il bisogno di un confronto con quelle di Leclerc. Il pilota che da mesi sa di dover scendere dall'abitacolo della Rossa che invece di accusare frustrazione investe nelle motivazioni e in un'accresciuta disposizione alla bagarre, sia nei confronti degli avversari del Cavallino che del suo compagno di squadra.

Lasciamo da parte, per ora, gli accenni al fatto che delle "sistemazioni" regolamentari guarda caso hanno livellato i valori a vantaggio della Ferrari, anche perché ne parleremo in un video specifico. Limitiamoci a rilevare che gli aggiornamenti e una complessiva "rilettura" della SF - 24 ora premiano il lavoro di una serie di professionalità che la filosofia di Vasseur ha armonizzato azzerando alcune logiche del passato.

Ripetiamo: non possiamo sapere come andrà domani, ma da un po' di tempo apprestarsi a commentare i gran premi con la prospettiva che siano gli altri a doversi preoccupare della Ferrari - e delle strategie del suo muretto -, con la briglia lasciata sciolta ai suoi piloti e senza puntualizzazioni sulla gerarchia interna, che di fatto non c'è.

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Foto copertina www.ferrari.com

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