Il Gran Premio del Brasile del 1991 fu estremamente importante per Ayrton Senna, che però fece spaventare non poco i suoi tifosi al termine della gara.
Giunto alla sua ottava stagione in Formula 1, l'allora due volte campione del mondo aveva ancora un sogno da coronare nella sua carriera: vincere davanti alla sua gente, a San Paolo.
Nelle precedenti edizioni, infatti, Ayrton aveva ottenuto due piazzamenti sul podio (un secondo ed un terzo posto), tre ritiri, una squalifica e un piazzamento fuori dalla zona punti, ma mai il successo.
Il 24 marzo del 1991, però, la maledizione del Gran Premio di casa si spezzò, complice anche il talento straordinario di Senna: scattato dalla pole position, l'idolo dei brasiliani si ritrovò a fare i conti con un cambio malconcio per gli ultimi 12 giri.
Con lo scorrere dei chilometri, la sua McLaren perse tutte le marce, ad eccezione della sesta. Ciò costrinse Ayrton a compiere uno sforzo fisico disumano pur di assicurarsi il gradino più alto del podio, ma ne valse la pena.
Senna riuscì finalmente a trionfare davanti al suo popolo, alle persone che tanto aveva ispirato nei suoi anni in Formula 1 e nel suo impegno fuori dalla pista per migliorare la qualità della vita in Brasile.
Tagliato il traguardo, il classe '60 si lasciò andare ad un urlo isterico; un misto di emozione per il successo e dolore per la guida degli ultimi passaggi.
Arrivato sul podio, il fuoriclasse della McLaren alzò il trofeo a fatica, rischiando addirittura lo svenimento davanti ad una folla in delirio.
Questa stoica impresa portò alla prima delle due vittorie di Ayrton in Brasile: la seconda avvenne nel 1993. Ne avrebbe meritate sicuramente di più, così come tutti i suoi tifosi avrebbero meritato di dirgli addio in un altro momento e con un altro scenario, ma questa è un'altra Storia (di Formula 1).
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