Il dito medio di Verstappen: scintille ancora prima dell’inizio del Mondiale
03/03/2025 15:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Non è certamente passato inosservato il gesto di Max Verstappen nell’ultima giornata di test in Bahrain. Il quattro volte campione del mondo, mentre usciva dalla pit-lane, ha alzato il dito medio all’altezza del garage della Williams. Un episodio che ha subito sollevato interrogativi, soprattutto alla luce della stretta imposta dalla FIA sul comportamento dei piloti.

Le immagini trasmesse, in un contesto di nuove regole severe, avrebbero potuto mettere il campione del mondo nei guai. Con otto punti di penalità già accumulati sulla superlicenza e una soglia di dodici oltre la quale scatta la squalifica per un GP, il rischio di complicare la sua situazione sembrava concreto. Quasi una sfida alla FIA, che va avanti dal termine dello scorso campionato quando Verstappen, al termine del GP di Abu Dhabi, ha dichiarato che la squalifica potrebbe essere trasformata in un'opportunità: “Magari faccio in modo di arrivare a 12 punti sulla licenza quando nascerà il bambino, in questo modo potrò andare in congedo di paternità.” 

Il dito medio di Verstappen: scintille ancora prima dell’inizio del Mondiale

Nessuna punizione: ecco cos'è successo

Ma stavolta niente provvedimenti per Verstappen perché la realtà dei fatti è ben diversa dalle speculazioni iniziali. Secondo quanto riportato da Motorsport-Total.com, il destinatario del gesto non era un fotografo invadente, come inizialmente ipotizzato, ma Luke Browning, pilota junior della Williams e amico di Verstappen. Un “saluto” scherzoso, insomma, e non un segno di protesta o frustrazione.

Nonostante il clima rigido imposto dalla Federazione a riguardo, l’episodio non avrà conseguenze disciplinari. La FIA ha infatti dichiarato che non intende indagare sul gesto, dal momento che è avvenuto in macchina da fuori da un contesto ufficiale. 

Piloti e Federazione: una tensione crescente

L’inasprimento delle sanzioni per comportamenti inappropriati ha sollevato non poche critiche tra i piloti, tanto da diventare terreno di scontro tra la GDPA (Grand Prix Drivers’ Association) e il presidente FIA Mohammed Ben Sulayem

Verstappen ha ribadito la necessità di un approccio più equilibrato: “Credo che ci voglia un po’ di buon senso. Capisco che non possiamo dire parolacce in continuazione. Come piloti, lo capiamo. Ma nella foga del momento, quando si viene intervistati o si è ancora in macchina, l'adrenalina può prendere il sopravvento e qualcosa può sfuggire. Siamo tutti adulti. Non dovrebbe essere preso così alla lettera"

Anche Toto Wolff, team principal Mercedes, si è espresso sulla questione, sottolineando la differenza tra uno sfogo personale e un insulto rivolto a un avversario: "Non vogliamo reprimere le emozioni dei piloti. In una conferenza stampa o in un'intervista si applicano standard diversi. Ma nell'abitacolo, finché non si tratta di un insulto diretto o di una mancanza di rispetto verso qualcun altro, lascerei perdere. Ma questa è solo la mia opinione personale".

La gestione delle emozioni, in pista e fuori, resta un tema centrale nel nuovo corso della FIA. Verstappen e gli altri piloti dovranno adeguarsi a regole sempre più stringenti o riusciranno a far valere il loro punto di vista? La stagione è appena iniziata, ma la tensione tra piloti e Federazione è già ai massimi livelli.

 

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Foto interna: Sky Sport


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