Di gare come quella di Shanghai, diciamoci la verità, ne faremmo volentieri a meno. Non tanto per il risultato della Ferrari, che - anzi - ci fornisce spunti di riflessione, quanto per il monocorde svolgimento del Gran Premio. Il podio ha visto esattamente l'ordine che ci saremmo attesi prima del via, con una doppietta McLaren (10 e lode) ottenuta senza apparenti difficoltà. Ci si aspettava che il graining potesse premiare qualche strategia più aggressiva, considerando anche l'efficacia dell'undercut, ma l'unico tra i big ad adottare le due soste è stato, senza successo, Hamilton. Evidentemente i dati della gara sprint hanno guidato tutti i team nella giusta direzione e così Piastri (10) ha trasformato in successo la prima pole position della carriera e Norris (8), sbarazzatosi subito della pratica Russell (9), ha completato la festa Papaya senza mai impensierire il compagno di squadra. L'inglese della Mercedes è in uno stato di grazia e conquista il secondo terzo posto consecutivo che lo mantiene nelle zone nobili della classifica appena dietro al mai domo Verstappen (10). La Red Bull è un catorcio (vedi il dodicesimo posto di Lawson, 3, che senza penalità sarebbe stato sedicesimo), ma nelle mani di SuperMax tutto diventa possibile.
Le carte si sono rimescolate invece nella seconda metà del gruppo, quella che arriva a cinquanta secondi da Piastri. A capitanarla è stato il formidabile Ocon (10), quinto con una Haas su cui non avremmo puntato un euro, soprattutto dopo il risultato dell’Australia. Il francese ha fatto più di quello che il mezzo gli avrebbe consentito, tenendosi dietro un appena sufficiente Antonelli (6, troppo alto il suo distacco da Russell). La zona punti vede presenti poi entrambe le Williams, con Albon ancora una volta molto più bravo di Sainz (4) che almeno muove la classifica. L’irriverente Bearman e i suoi Ciao, prossimo tormentone social, hanno tenuto vivo l’interesse nei giri finali, accompagnandolo sino all’ottava posizione, mentre Stroll (7), con il basso profilo che lo contraddistingue, finisce ancora una volta nella top ten. Malissimo le Racing Bulls (2) fuori da tutto dopo le strabilianti qualifiche.
Anche questa volta la parte conclusiva della nostra rubrica si occuperà delle Ferrari (voto 0) che, dopo aver illuso i tifosi con lo strepitoso successo di Hamilton (9 considerando l’intero week-end) nella gara sprint, hanno gettato la maschera la domenica. In Formula 1 ormai è difficile tenere un segreto e i bene informati che parlavano di eccessiva usura del fondo già a Melbourne sono stati confermati dalle squalifiche di oggi. Ad onore del vero Leclerc (7) è stato escluso per essere sotto il peso minimo, ma anche questo potrebbe essere dovuto al fatto che si sia giocato con i chilogrammi per alleggerire l’auto evitando il problema che si è presentato sulla numero 44.
La gara dei due scudieri non è stata sufficiente. Il monegasco è stato fortunato a non fare il patatrac con una manovra azzardata alla prima curva: avrebbe potuto provocare una foratura ad Hamilton. Ad essersi danneggiata è stata solo la bandella dell’ala anteriore che comunque non è stata sostituita al pit-stop. Hamilton aveva lasciato la quarta piazza al compagno di squadra non trovandosi bene con le gomme hard, ma siamo sicuri che senza la gentile concessione gli sarebbe finito davanti. Si tratta in ogni caso di ragionamenti che lasciano il tempo che trovano.
La verità è che la Ferrari è stata realmente competitiva solo quando si è trovata al comando in aria pulita, ma una volta messa nello sporco delle scie di Russell ha perso ogni competitività, alla riprova che il passo gara, quando sei nel traffico, non esiste.
I problemi della Rossa sembrano di difficile e soprattutto non immediata risoluzione, ma quel che stupisce negativamente è la dicotomia tra i proclami di team manager e piloti e le sentenze del cronometro. Lo stesso Leclerc sostiene, non si capisce secondo quale principio, che senza quel piccolo danno avrebbe potuto addirittura impensierire Piastri. Per recuperare, in una sola gara, l’ecatombe di Shanghai serve una gara in cui le Ferrari facciano doppietta ed entrambe le McLaren finiscano fuori dalla zona punti: vi sembra uno scenario realistico?
Dopo appena due Gran Premi la Ferrari è quarta a parimerito con la Williams, tallonata da vicino addirittura dalla Haas. La McLaren dista già sessantuno punti. Come guardare positivamente al futuro del campionato, solo Vasseur lo sa. Ma l’impressione è che a Maranello abbiano veramente raschiato il fondo.
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