Dopo una prima sessione poco rappresentativa a causa del poco grip dovuto ad un asfalto piuttosto sporco e scivoloso, le FP2 hanno invece rivelato i valori che (salvo clamorosi ribaltoni) vedremo nel corso del fine settimana in quel di Sakhir.
Se Mercedes, Ferrari e Verstappen sono sembrati tutti sul medesimo livello e divisi da pochi centesimi, davanti a tutti si è sistemata ancora una volta la McLaren che non ha solo confermato la propria superiorità, ma lo ha fatto su un circuito già assaggiato a fine febbraio durante i test pre-stagionali. Il team di Woking, nonostante le condizioni decisamente differenti rispetto alla tre giorni di prove collettive, ha infatti imposto un ritmo fuori portata per tutti gli avversari.

Se sul giro secco Norris e Piastri potrebbero perlomeno essere avvicinati con una magia alla Verstappen, per quanto riguarda invece il passo gara tutto lascia intendere che nella giornata di domenica la vittoria sarà solo ed esclusivamente un "affare di famiglia". Nonostante il minor carico di carburante, lo stint effettuato con gomma soft dal numero 4 della McLaren è stato impressionante non tanto nei tempi, quanto per la capacità della monoposto color papaya di contenere il degrado termico e gestire l'overheating.
Ciò che realmente impressiona della vettura britannica è il comportamento in curva: non a caso è riuscita a costruire gran parte del proprio vantaggio su George Russell - primo degli inseguitori a più di cinque decimi - nel secondo settore, vale a dire quello più guidato.
Entrando maggiormente nel dettaglio, è visivamente incredibile la quantità di velocità che la MCL39 riesce a portare soprattutto in curva 11, permettendo a Norris e Piastri di gestire al meglio la propria monoposto in ingresso grazie ad un anteriore reattivo ed estremamente preciso, per poi sprigionare tanto carico a centro curva senza alterare eccessivamente il bilanciamento e, quindi, di andare prima sull'acceleratore generando una miglior trazione.

Dalle immagini giunte dal Bahrain occorre inoltre sottolineare quanto la vettura orange fosse rasente al suolo, forse troppo considerando i 57 giri da percorrere nella giornata di domenica e il solo millimetro tollerato dalla Federazione in termini di usura del plank. Non dovrebbe tuttavia essere un problema, dal momento che la MCL39 si è sin qui rivelata poco sensibile ai cambi di altezza, perdendo meno punti di carico rispetto alle concorrenti.
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