Ancora una volta Max Verstappen è riuscito nell'impresa di mettere la sua Red Bull davanti alle McLaren, grandi favorite all'alba del GP dell'Arabia Saudita. La pole position è arrivata non solo per merito del suo piede destro, ma anche del grande lavoro svolto a Milton Keynes per trasformare la monoposto; sembra un po' il trend della stagione quello di avere un balzo in avanti della RB-21 tra le prove e le qualifiche, frutto di un'assidua sperimentazione con gli assetti.
"Abbiamo fatto dei piccoli cambiamenti alla macchina, ma che hanno prodotto grandi risultati. La nostra vettura è un tutto o niente: quando troviamo la quadra è competitiva, ma quando non la troviamo è difficile da guidare", ha spiegato Verstappen in conferenza stampa. "Abbiamo provato diversi set up questo weekend, per poi trovare quello adatto alla qualifica nella notte. Tra le Prove Libere 3 e le qualifiche abbiamo lavorato sui dettagli. In fondo, se continuamo a fare quello che abbiamo sempre fatto non impariamo nulla e non risolveremo i nostri limiti. Qualcosa funziona e qualcosa no; per esempio il gap nelle PL3 era enorme, ma era dovuto anche alla temperatura. Scriviamo tutto e cerchiamo soluzioni diverse".
L'olandese, però, non si è sbilanciato sul tipo di assetto cercato, qualora sia uno incentrato sulle qualifiche o sulla gara. Tuttavia, il pilota non vede bene la sfida che lo aspetta: "Questo tracciato dovrebbe adattarsi a noi perchè ci sono delle curve ad alta velocità, e anche l'asfalto è diverso. Nelle piste in cui le curve chiedono tanto angolo di sterzo e sono lunghe, come in Bahrain, fatichiamo di più. Qui invece i problemi compaiono di meno. Non dico che abbiamo risolto tutto, ma certamente posso spingere di più. Non sono molto sicuro in vista della gara, i miei long run non erano buoni come quelli di Oscar o Lando, quindi devo dare tutto quello che ho. Non credo saremo forti con le medie, e non ho mai montato le dure".
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