Il bellissimo aiuto di Wolff ad Antonelli: «Testa bassa, la Sprint non conta»

Guardando Andrea Kimi Antonelli a volte è facile dimenticarsi che sia solo al primo anno di Formula 1 per la maturità, la tenacia e la bravura. Tutti elementi che vengono di indole, ma che sono curati anche dalla sapiente guida di Toto Wolff, che segue ormai il giovane italiano come se fosse un altro figlio. Tra i due c'è una grande intesa, che è emersa anche in occasione della Sprint Race a Miami, quando il team principal si è trovato a incoraggiare il suo pupillo per due motivi molto diversi. 

Il primo messaggio, passato un po' sottotono, è stato al termine delle qualifiche, quando il pilota stava esultando per la sua pole. "Kimi, non sei un Andrea oggi", ha scherzato l'austriaco in radio. La spiegazione di questo siparietto è arrivata dallo stesso Antonelli, il quale ha ammesso che Toto lo chiama Andrea quando fa qualcosa di sbagliato, come per richiamarlo. Con il risultato, però, non c'era nulla da criticare. 

Gli altri messaggi, invece, sono arrivati ieri, negli ultimi giri della Sprint Race, quando il 18enne si stava spazientendo per la sua sfortuna. "Non abbatterti amico, non abbatterti", gli ha detto Bono. "Kimi, questa è la mini gara, non è rilevante", ha aggiunto poi il team principal. Un modo per spronare Antonelli dopo che era calato dalla prima all'undicesima posizione per colpe non sue: alla prima curva, infatti, era stato spinto fuori da Piastri, e poi dopo era stato colpito dalla macchina di Verstappen, che usciva troppo velocemente dalla sua sosta. "Ha mostrato molta maturità sin dalla situazione nella prima curva. Si è visto che lui pensava alla qualifica del pomeriggio e non solo ai punti, perchè con un sorpasso così è facile incrociare le ruote e terminare la gara in anticipo. E anche quando si è beccato con Verstappen è stato bravo a ripartire, ha fatto molto bene", ha commentato in seguito Wolff al microfono di Mara Sangiorgio. 

Foto copertina x.com

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