La McLaren sussurra alle gomme: c'è un elemento segreto che spiegherebbe la performance
10/05/2025 21:15:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Qualche settimana fa, Frederic Vasseur aveva chiamato questa stagione "Formula qualifica", perché chi parte in pole position di solito vince anche la gara. In effetti, su 6 appuntamenti fino a qui disputati, l'unica eccezione alla regola è stato il GP di Miami, dove Piastri ha scavalcato il poleman Verstappen perché la sua McLaren aveva nettamente più ritmo. Quest'anno più che mai, la prima casella è importante non solo perché su diversi circuiti si fa fatica a sorpassare, ma perché si guida con l'aria pulita in faccia.

Con questa generazione di vetture, ormai portate alla loro esasperazione, c'è un notevole problema di surriscaldamento degli pneumatici, che viene risolto quando si gira senza una monoposto che butta aria sporca; non siamo più sorpresi, ormai, quando un pilota fa segnare i suoi tempi migliori senza nessuno davanti. 

Uno dei motivi per cui la MCL39 è così dominante è proprio la sua gestione della temperatura delle gomme. Non a caso, la prima battaglia tecnica del 2025 è nata con la Red Bull che ha accusato la McLaren di avere un sistema di raffreddamento particolare, portando a sua difesa delle immagini dalle telecamere termiche. L'ipotesi sarebbe che il team di Woking avrebbe dei cestelli che prima raccolgono l'aria calda proveniente dagli pneumatici anteriori per scaldare quelli posteriori, e poi riuscirebbero a convogliare l'aria fredda in uscita sugli stessi per raffreddarli. Di fronte a questa protesta, che Zak Brown ha risposto portando a Miami una borraccia con su scritto "Tire water", giusto per seminare zizzania ricordando le accuse del GP del Brasile 2024. Per mettere pace in questa lotta è intervenuta la FIA, che avrebbe controllato i componenti, riportando che sono tutti perfettamente legali. 

Il trucco della McLaren è un materiale particolare

La McLaren sussurra alle gomme: c''è un elemento segreto che spiegherebbe la performance

Ma quindi, quale sarebbe il trucco della McLaren? Un ex ingegnere di Formula 1 sostiene che si tratterebbe l'uso di materiali a cambio di fase. Questo prodotto sarebbe in grado di accumulare o scambiare calore a seconda del suo cambio di fase. In particolare, quando si alza la temperatura esterna, un oggetto può passare da solido a liquido, accumulando nel mentre energia sotto forma di calore latente; di conseguenza, dall'esterno non si nota un cambio di temperatura, ma all'interno si sta immagazzinando calore. Quando poi si passa allo stato liquido, il calore viene emesso.

Per fare un esempio, al suo contrario (ovvero passando da liquido a solido) questa sarebbe la tecnologia degli scaldamani da montagna. Gli ingegneri avrebbero usato questo materiale all'interno della superfice del tamburo, che impedirebbe al calore del freno di raggiungere la gomma. 

Ma quindi gli altri team non ci hanno pensato? Difficile a dirsi. Il fattore limitante è che questo materiale è molto denso, perciò aumenta il peso in modo considerevole. E ora, a stagione avviata, in epoca di budget cap, sarebbe complicato finanziare ed eseguire quei lunghi test chimici su cui, evidentemente, gli uomini di Stella hanno puntato. 

Foto copertina x.com

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