Presunta irregolarità McLaren - Brown vuole inasprire il regolamento, Horner snobba il problema
07/05/2025 20:15:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Sembra strano. Alcune squadre stanno spingendo la FIA ad indagare maggiormente sulla regolarità della McLaren ed è proprio il CEO della casa papaya a chiedere un inasprimento delle regole. Il team principal della Red Bull pare non voglia accettare la proposta del rivale.

Come sempre, procediamo per gradi. Dopo aver parlato già nel 2024 della possibilità che la squadra di Woking abbia fatto un netto balzo in avanti nella gestione degli pneumatici grazie ad un piccolo espediente, che se comprovato, sarebbe contro il regolamento, ovvero quello di introdurre dell’acqua all’interno della camera d’aria, dei team sono tornati alla carica tra Jeddah e Miami chiedendo alla FIA di intensificare i controlli e capire esattamente ciò che sta succedendo all’interno dei box di Norris e Piastri.

Il problema principale di quest’accusa è l’impossibilità da parte della Federazione di raccogliere prove. L’acqua all’interno dello pneumatico, non appena viene fatta interagire con l’aria, in pressione, evapora. Dunque, una volta tolto il cerchio, sarebbe impossibile stabilire la percentuale di H2O presente all’interno della camera d’aria. Pirelli, nella persona del direttore motorsport, Mario Isola, aveva già manifestato le sue preoccupazioni l’anno scorso in merito allo studio di un preciso metodo di controllo.

Brown rema deciso contro le accuse infondate

Il che ci porta a vivere una strana condizione all’interno del Paddock: dei team che accusano, tra l’altro senza prove evidenti, e la FIA che non può fare nulla per verificare. Da qui nasce la richiesta del CEO della McLaren, che parlando di fronte ai media presenti a Miami ha avanzato una semplice proposta: Credo ci debba essere un metodo preciso da rispettare qualora si voglia presentare una protesta: una squadra si reca davanti alla FIA, rivendica la sua mozione, la rende formale e versa una somma di denaro. Se i team fossero costretti ad uscire allo scoperto e a sborsare un po’ di soldi credo che non circolerebbe più nulla di frivolo. Non si venderebbe aria fritta che serve solo a distrarre”.

Brown, Horner

“Si potrebbe anche ulteriormente implementare”, conclude Zak Brown secondo quanto riporta ‘mirror.co.uk’. Se le accuse fossero comprovate e venisse riscontrata effettivamente un’irregolarità la somma di denaro verrebbe restituita alla squadra, mentre al contrario “Qualora non venisse evidenziata nessuna infrazione regolamentare, la cifra non dovrebbe essere soltanto trattenuta, ma anche scalata dal budget cap. Questo sarebbe un ottimo deterrente contro tutte quelle accuse infondate che circolano all’interno del nostro sport”.

Horner snobba il problema

Ovviamente la cosa non è stata apprezzata da tutti, soprattutto dalla Red Bull, che si dice, anche se non si ha conferma di ciò, che sia proprio uno dei team ad essersi lamentato con la FIA proprio dopo queste prime gare del mondiale 2025.

Il team principal Christian Horner non solo reputa la proposta del rivale troppo dura, ma è svelto nel voler archiviare la questione sminuendola perfino: Fa parte integrante della Formula 1, la vettura che vince genererà sempre delle domande. L’anno scorso si è fatta esattamente la stessa cosa con le nostre sospensioni anteriori. È inevitabile, riporta sempre ‘mirror.co.uk’.


Foto: Red Bull Racing

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