Ci sono gare che segnano nuovi capitoli. I più grandi campioni si sono rilevati proprio in questi episodi. È così da sempre, fa parte del magico mondo della Formula 1. Oggi, in occasione del weekend di Monaco, riavvolgiamo il nastro e torniamo all’edizione 1984: una gara importante, da un risultato imponente; che permise al mondo intero di conoscere un pilota che divenne da lì poco, una leggenda del Motorsport: Ayrton Senna.
La stagione 1984 fu quella del debutto in F1 per il brasiliano, che all’epoca aveva solo 24 anni. In sella alla sua Toleman, cercò sin da subito di farsi notare, ma la sua monoposto complicò - e non di poco - quest’aspetto. All’inizio infatti, non fu facile trovare le giuste performance, e fra le cause della mancata velocità, ci furono anche le gomme. Gli pneumatici Pirelli avevano una resa inferiore rispetto a Michelin e Goodyear e questo costò molto al team inglese in termini di passo.
Nonostante ciò, Senna riuscì a mettersi in mostra conquistando due sesti posti in Sudafrica e Belgio. Successivamente, il passaggio agli pneumatici Michelin segnò un primo miglioramento nella competitività della squadra. Senna conquistò subito risultati importanti, e il primo fra tutti arrivò al Gran Premio di Monaco.
Nelle qualifiche, Senna si qualificò tredicesimo. Non era distante dalla zona punti, in gara avrebbe fatto di tutto per poterne farne parte. Ma quella domenica, su Monaco si imbatté una cara amica di Ayrton, la pioggia. Sì, proprio lei, quell’alleata che sin dai kart, esaltava le sue prestazioni in pista, e lo rendeva un tutt’uno con la monoposto e il circuito davanti a sé. Allo scattare dei semafori, prese vita la magia.
Senna in poco tempo conquistò posizioni su posizioni, dando vita a sorpassi senza tempo che ancora ad oggi, mettono i brividi. Risalì fino in seconda posizione, accorciando il gap con il leader, Alain Prost, giro dopo giro. Per tutti, quella domenica, a Monaco, era come se stesse cadendo il cielo; per Senna, era come guidare sulle nuvole.

Ma non tutte le favole hanno un lieto fine: il giovane Ayrton sognava la vittoria, vedeva quanto il distacco da Alain si stesse colmando. Ma la sospensione della corsa, decisa dal direttore di gara Jackie Ickx, non permise al brasiliano della Toleman di conquistare la sua prima vittoria.
Un successo mancato, che portò sul suo volto un dispiacere comprensibile. Ma la gioia del grande risultato ottenuto con il suo team, aver messo a segno sorpassi capolavoro, meritavano di essere festeggiati. E così fu.
Da quella gara, tutti notarono quel giovane ragazzo e molti iniziarono a temerlo. Il resto è storia. Quella domenica del 84’ il mondo conobbe Ayrton Senna, Alain Prost trovò un degno rivale con cui duellare in pista, e il Motorsport trovò la sua leggenda.
Foto copertina matraxlubricantes.com
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