Il Gran Premio di Monaco è sempre stato una mosca bianca nel calendario della Formula 1, un tracciato iconico che ha sempre avuto le sue regole e i suoi costumi. Tutti sanno che nel Principato la qualifica è più importante della gara, che quasi sempre finisce per essere un trenino, ma quest'anno sembra che sia diventato all'improvviso un problema. E così Domenicali e i suoi uomini hanno introdotto la regola di fare obbligatoriamente due soste, con l'idea di avere più possibilità di scompigliare le carte e, in fondo, creare più spettacolo.
Tuttavia, gran parte del paddock non ha apprezzato questa gara. Per Max Verstappen e George Russell è stato un inutile artificio, e anche Lando Norris, che vedeva la vittoria in pugno, non si è mostrato troppo favorevole. "L'ho odiato, ha reso tutto più drammatico per me. Ma so che la regola non è per me, né per alcun altro pilota. È per i tifosi, per dare loro più intrattenimento durante la gara. Non so se è successo però", ha detto in conferenza stampa. "Se la vorrò anche nel 2026? Dipende dove partirò", ha scherzato poi.
Di un altro avviso era invece Charles Leclerc, che ha atteso fino all'ultimo che qualcosa cambiasse i piani della McLaren. "Dal mio secondo posto ero abbastanza contento, perché mi dava qualche chance in più, una speranza di fare qualcosa. A dire il vero è stato un GP abbastanza interessante, perchè mentre ero nel traffico dovevo spingere, il che è sempre difficile e a Monaco più che altrove. Ho sentito poi che ci sono stati giochi di squadra dietro di me, ma dovrò riguardare. A Monaco è sempre stato così, è al sabato che devi cercare il limite, e noi piloti arriviamo sapendo quanto sarà importante qui la qualifica. Questo è parte della magia, ma capisco che serva anche rendere le cose più interessanti", ha ammesso il padrone di casa.
"Ha reso la situazione più elettrica in certi punti, quando bisognava spingere a tratti per ritornare nella finestra della Safety Car rispetto alle altre macchine, quindi era una gara molto di strategia", ha dichiarato poi Piastri. "Per noi davanti, però, non è cambiato molto. L'unica cosa che poteva creare scompiglio era, ad esempio, una bandiera rossa a cinque giri dalla fine, che avrebbe dato la vittoria a Max. Se teniamo questa regola sono sicuro che prima o poi ci sarà uno scenario simile".
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