Ferrari, chi prende Hamilton deve starlo a sentire
Ingaggiare il fuoriclasse più titolato per poi ignorarne le indicazioni e innervosirlo via radio? Una strategia da Tafazzi. Ma lui, almeno, si prendeva a martellate gratis. La Ferrari dovrebbe riflettere…

10/07/2025 07:15:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Il tutto a parole, il subito nelle pretese, il (quasi) mai nei fatti: è la Ferrari, bellezza, dal 2007 a oggi, ovvero dall'ultimo Campionato del Mondo vinto dal Cavallino a oggi. Nel frattempo, Lewis Hamilton dal 2008 in poi ha messo insieme sette titoli mondiali. Provocazione populista? No: semplice premessa, secondo noi doverosa.

Quando prendi Hamilton hai due alternative: o gli dai retta per quanto riguarda gli sviluppi della vettura e le strategie in gara o ti devi augurare che ci siano problemi nel contatto radio, così gestisce lui la situazione durante i gran premi. Una mezza battuta, parecchie verità.

La SF-25 non ha problematiche "settoriali", non soffre per un solo aspetto, non evidenzia una criticità specifica ma un mosaico di problematiche che, tutte assieme, compongono il ritardo attuale e la mancanza di competitività nei momenti che contano. Quel poco di buono che la Rossa ha raccolto finora, in termini di performance, è arrivato per merito dei piloti, a cominciare dalla miracolosa vittoria della sprint race a Shangai.

Il fuoriclasse inglese, da un po' di tempo, ha messo a fuoco un po' di questioni, forse non risolvibili del tutto nel presente ma che vanno elaborate in vista del 2026. Hamilton, per sintetizzare, sta fornendo indicazioni circa una semplificazione progettuale, soprattutto per quanto concerne il carico aerodinamico, a beneficio del massimo impatto possibile che potranno avere le prestazioni sue e di Charles Leclerc nel 2026.

In un certo senso, il primo ad augurarsi che le indicazioni di Hamilton vengano ascoltate dovrebbe essere proprio il compagno di squadra: il Leclerc frustrato e quasi autopunitivo nei confronti di se stesso che stiamo vedendo e ascoltando in questi giorni è un campione in difetto di autostima ma anche un pilota che non trova chiarezza nelle linee guida fornite dal team. Il contributo di Hamilton allo sviluppo, decisivo nella misura in cui si tiene conto delle sue indicazioni, metterebbe anche Charles nelle migliori condizioni per tornare a far brillare le sue doti e sfruttare il feeling con la monoposto.

Prendere il più titolato fuoriclasse in attività, con tutto il battage che era seguito all'annuncio, per poi non tenere conto delle sue indicazioni e, anzi, farlo innervosire durante i team radio, vuol dire fare come... Tafazzi, il personaggio di "Mai dire gol" talmente autolesionista da prendersi a martellate sugli zebedei da solo. Con la differenza che Tafazzi, perlomeno, lo faceva gratis.


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