La Red Bull riorganizza le quote della società: il passo definitivo contro Horner?
11/07/2025 10:15:00 Tempo di lettura: 2 minuti

Mercoledì mattina è arrivato l'annuncio del licenziamento di Christian Horner dalla Red Bull. Una notizia che ha causato grande scalpore in quanto è arrivata in modo inaspettato: la posizione del team principal era al vaglio a febbraio dello scorso anno, quando era stato al centro di uno scandalo sul luogo di lavoro, ma da allora non si è più discusso di lui. Tuttavia, per questioni ancora da chiarire, l'organizzazione austriaca ha voluto cacciarlo solo qualche giorno fa. C'è chi pensa che sia colpa della performance mancante, chi di un gioco di potere o chi di un modo per far restare Verstappen. Ma, in verità, la sua salvezza di qualche mese fa può essere stata la sua rovina ora. 

Infatti, quando a febbraio del 2024 si parlava di un possibile allontanamento, in Red Bull si erano formate due fazioni: da un lato c'era la componente austriaca, in mano a Mateschitz, che lo voleva cacciare, mentre dall'altro quella thailandese, in mano Yoovidhya, il quale voleva che restasse. E dato che quest'ultimo deteneva il 51% delle quote, la sua parola dettava legge.  

Tuttavia, un documento rilasciato dalla corte regionale di Salisburgo a fine maggio dimostra che il magnante thailandese ha venduto il 2% delle sue quote a Fides Trustees, un fondo di investimento svizzero. In questo modo, la famiglia Yoovidhya è diventata alla pari con quella dei Mateschitz ed evidentemente, dopo discussioni interne, non c'è stato scampo per il team principal della squadra di Formula 1. 

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