Carlos Sainz non le manda a dire. Il pilota della Williams, attualmente ancora alle ricerca della continuità in pista, è stato ospite al podcast High Performance, dove ha affrontato con grande schiettezza vari temi: dall'addio alla Ferrari alle difficoltà con il team di Grove, fino agli aspetti controversi della Formula 1, che ancora ad oggi fatica ad accettare.
Tra questi, spicca senza dubbio il peso eccessivo della politica all'interno del paddock: "Sono abbastanza sicuro che nessun'altro sport sia così politco come la F1. Il calcio può esserlo, ma non quanto la Formula 1. Per qualche motivo che ancora non capisco, qui la politica vale tantissimo. Non nascondo che è la parte odio di questo sport" ha dichiarato al podcast High Performance
Successivamente, ha sottolineato come la scelta dei piloti non sia sempre guidata dal loro talento: "Quando in una squadra ci sono due piloti, non sempre c'è dietro solo il talento del pilota. Ormai riguarda solo un 80% circa. Il 20% è legato alle sue sponsorizzazioni o ai suoi soldi. Questo rende un pilota più attraente rispetto a un altro"
"Non si tratta più di sole prestazioni o di aspetti legati alla velocità. Ma ai soldi. E ho la sensazione che ciò accada solo in Formula 1" nonostante le critiche, la Formula 1 resta il posto in cui vuole rimanere - "Ma so che è lo sport che amo e nessuno è perfetto. Non lo è sotto molti aspetti, ma è la mia vita ed è dove voglio essere nei prossimi anni" ha concluso.
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