Alonso risponde ai fan di nuova generazione: «Non mi interessa cosa pensano»
21/08/2025 18:50:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Fernando Alonso e Nico Hulkenberg sono solamente due tra i piloti più maturi della Formula 1. Ci sarebbero anche Hamilton, Perez e Bottas, non tutti in attività, ma che potrebbero entrare in gioco, da quel che si dice, con Cadillac nel 2026. Le prestazioni dell’asturiano e del tedesco causano spesso discussioni. A volte competitivi, altre al di fuori della top ten.

I risultati raccolti dal pilota Aston Martin e da quello della Sauber sono così altalenanti che non tutti gli appassionati riescono a comprenderne le cause. Tant’è che spesso e volentieri finiscono con il giudicarli ‘troppo vecchi’ per la F1.

Alonso e Hulkenberg però non si lasciano distrarre dalle critiche mosse dagli appassionati e stando a quanto riferisce il due volte campione del mondo in base alle dichiarazioni divulgate da ‘Crash.net’ non gli importa nemmeno: A noi in realtà non importa cosa pensano i fan di nuova generazione. Vogliamo vincere delle gare, lavorare al meglio es essere al top. I tifosi e le persone davanti allo schermo non hanno un quadro completo di ciò che sta accadendo. Ci sono delle differenze di prestazione tra le vetture”.

Alonso

Alonso: "Hulkenberg ed io potremmo anche lottare per il mondiale con una macchina vincente"

Se io e Hulkenberg avessimo una macchina vincente tra le mani il prossimo anno vinceremo anche otto gare consecutive e lotteremo per il mondiale”, ha proseguito Alonso. “Se così fosse la gente comune inizierebbe a farsi strane domande, del tipo: cosa avranno mangiato? Quale allenamento avranno seguito? Molti potrebbero arrivare anche a pensare che abbiamo imparato a guidare in inverno”.

“La realtà non è questa”, afferma il due volte campione spagnolo in conclusione. “Ci alleniamo, mangiamo e ci dedichiamo al simulatore come sempre. Se raggiungiamo un risultato lo condividiamo certamente con i nostri tifosi, ma non è certo quella la nostra priorità. Non è scortesia, ma non ci preoccupiamo del loro pensiero, o del fatto se si rendano conto di quanto guidiamo bene o male. Di questo dovrebbero occuparsi le squadre”, chiosa in definitiva.


Foto: Aston Martin

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