Perez rompe il silenzio sulla situazione in RedBull
27/08/2025 13:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Il secondo pilota in casa Red Bull rappresenta da anni un tema su cui ci si dibatte nel paddock e in generale nel mondo della F1. Mentre Verstappen continua a conquistare vittorie, podi e titoli iridati, i compagni di squadra che ha al suo fianco faticano a reggere il passo del pilota olandese finendo a lottare per la zona punti ma soprattutto sono constantemente sotto pressione per la mancanza di risultati. Da Ricciardo a Gasly, passando per Albon, Perez, Lawson e ora Tsunoda sembra una trama il cui finale é già scritto. Chiunque sia il pilota al fianco di Max é destinato a faticare, al punto da perdersi.

Questa situazione é stata anslizzata da Sergio Perez che ha guidato per il team austriaco dalla stagione 2021 al 2024. Tanti in quel periodo hanno messo a paragone le sue prestazioni con quelle di Max al punto da arrivare a chiedersi se il messicano meritasse un posto in RedBull.

 

La spiegazione di Perez alle difficoltà dei secondi piloti in casa RedBull

Perez rompe il silenzio sulla situazione in RedBull

Perez, scaricato alla fine del 2024, dopo più di una stagione al di sotto delle aspettative torna a parlare della vettura che si é trovato a guidare e delle difficoltà incontrate nel suo percorso:

"È un'auto unica che richiede uno stile di guida molto particolare che è riuscito a sopravvivere per molti anni, ma è difficile ed è così che funziona, e lo si è visto con grandi piloti prima di me o anche dopo.
Penso che Yuki e Liam abbiano ottenuto cinque o sette punti o qualcosa del genere. Quindi è molto, molto difficile, molto complicato e sono piloti fantastici, lo sai, ma è proprio così che si guida.
Perdi fiducia, ma mentalmente ero fortissimo ed è per questo che sono sopravvissuto così a lungo, perché c'era molta pressione e molti di voi mi stavano addosso e ora vi rendete conto del lavoro che ho fatto con quella macchina e con quella squadra".

É chiaro che la vettura progettata da RedBull sia talmente estrema da richiedere uno stile di guida che in pochi riescono a sviluppare e a mantenere nel corso di un'intera stagione. Se a questo si aggiunge avere un fuoriclasse come Max Verstappen come compagno di squadra la situazione non può che peggiorare. In più da sempre il team formato da Helmut Marko e l'ex TP Christian Horner hanno dato prova di non avere la pazienza necessaria per far acquisire fiducia al pilota che affianca l'olandese. In che senso? Nel senso che o porti risultati o vieni rimpiazzato. Con questo sistema la RedBull ha perso dei piloti promettenti e potrebbe continuare a bruciarne altri.

 

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