Il secondo pilota in casa Red Bull rappresenta da anni un tema su cui ci si dibatte nel paddock e in generale nel mondo della F1. Mentre Verstappen continua a conquistare vittorie, podi e titoli iridati, i compagni di squadra che ha al suo fianco faticano a reggere il passo del pilota olandese finendo a lottare per la zona punti ma soprattutto sono constantemente sotto pressione per la mancanza di risultati. Da Ricciardo a Gasly, passando per Albon, Perez, Lawson e ora Tsunoda sembra una trama il cui finale é già scritto. Chiunque sia il pilota al fianco di Max é destinato a faticare, al punto da perdersi.
Questa situazione é stata anslizzata da Sergio Perez che ha guidato per il team austriaco dalla stagione 2021 al 2024. Tanti in quel periodo hanno messo a paragone le sue prestazioni con quelle di Max al punto da arrivare a chiedersi se il messicano meritasse un posto in RedBull.

Perez, scaricato alla fine del 2024, dopo più di una stagione al di sotto delle aspettative torna a parlare della vettura che si é trovato a guidare e delle difficoltà incontrate nel suo percorso:
"È un'auto unica che richiede uno stile di guida molto particolare che è riuscito a sopravvivere per molti anni, ma è difficile ed è così che funziona, e lo si è visto con grandi piloti prima di me o anche dopo.
Penso che Yuki e Liam abbiano ottenuto cinque o sette punti o qualcosa del genere. Quindi è molto, molto difficile, molto complicato e sono piloti fantastici, lo sai, ma è proprio così che si guida.
Perdi fiducia, ma mentalmente ero fortissimo ed è per questo che sono sopravvissuto così a lungo, perché c'era molta pressione e molti di voi mi stavano addosso e ora vi rendete conto del lavoro che ho fatto con quella macchina e con quella squadra".
É chiaro che la vettura progettata da RedBull sia talmente estrema da richiedere uno stile di guida che in pochi riescono a sviluppare e a mantenere nel corso di un'intera stagione. Se a questo si aggiunge avere un fuoriclasse come Max Verstappen come compagno di squadra la situazione non può che peggiorare. In più da sempre il team formato da Helmut Marko e l'ex TP Christian Horner hanno dato prova di non avere la pazienza necessaria per far acquisire fiducia al pilota che affianca l'olandese. In che senso? Nel senso che o porti risultati o vieni rimpiazzato. Con questo sistema la RedBull ha perso dei piloti promettenti e potrebbe continuare a bruciarne altri.
Leggi anche: Perez annuncia il suo ritorno in griglia: la presentazione sui social