Disastroso. Probabilmente è questo il miglior termine per descrivere il GP d'Olanda della Ferrari, la tappa del ritorno in pista dopo quasi un mese di sosta legato alla pausa estiva. Disastroso, infatti, è stato il risultato finale, mentre assai deludente è stata la dinamica con cui tale risultato è maturato. A Zandvoort, infatti, la Scuderia ha faticato sin dai primi primi giri delle prove libere, capendo da subito come la SF-25 non sarebbe stata a suo agio a Zandvoort a causa delle difficoltà che i due piloti hanno avuto sin dalle FP1, legate al comportamento e alla guidabilità della vettura, e con il suo essere poco a suo agio (come da tradizione che prosegue da anni) tra le dune a nord di Amsterdam, dove mai il Cavallino è stato in lotta per posizioni di vertice. Un trend confermato anche in qualifica, dove la Scuderia è stata la quinta forza in campo, dietro a McLaren e Red Bull, ma anche a VCARB e Mercedes: uno score negativo, che ha mostrato anche l'assenza di segnali di progressi dell'auto che, malgrado l'introduzione della sospensione posteriore, non sta rispettando le attese per cui sarebbe dovuta essere la seconda forza in campo.
Un passo falso, in qualifica e, di fatto, anche in gara che secondo il team principal Fréd Vasseur, è legato al lavoro non ottimale del team nella preparazione del fine settimana. "È stato un weekend difficile - le parole del francese - in cui abbiamo avuto un pessimo venerdì, poi un bel recupero. Dobbiamo lavorare partire meglio il venerdì, senza dover recuperare da lontano". Un recupero che, nei fatti, è stato visibile nei primi giri di gara, dove sia Hamilton che Leclerc hanno mostrato un bel passo, con Charles in lotta per il podio. Un ritmo vanificato dalla sequenza di episodi sfavorevoli che si è abbattura sul team, con Hamilton costretto al ritiro dopo un crash figlio di un suo errore: episodio che, poi, ha compromesso la gara di Leclerc (che ha perso posizioni per la Safety Car entrata per rimuovere le vettura del compagno, che ha regalato un pit stop libero ai diretti rivali). Un brutto colpo a cui il pilota numero 16 ha provato a reagire sino alla seconda sosta, dopo cui è stato costretto al ritiro.
Dopo la seconda soata, tornato in pista con gomme fredde, Leclerc è costretto al ritiro dopo essere stato colpito, senza avere alcun tipo di colpa, dalla Mercedes di Antonelli in curva 3 in un disperato tentativo di sorpasso da parte del pilota bolognese. Un episodio che, inevitabilmente, ha messo fine alla gara di Leclerc, e scatenato la sua delusione per quanto accaduto. Non solo, poiché tale episodio si è verificato dopo che il box del Cavallino ha imposto al monegasco una sosta ai box a cui lui, poco prima, si era opposto via radio: un curioso retroscena che è emerso ascoltando sia le conversazioni tra Charles e il box della Rossa negli istanti immediatamente precedenti al pit stop della vettura numero 16 e sia ascoltando le parole del pilota subito dopo essere stato messo k.o.
Leclerc: "Stiamo fuori, proviamoci".
Bozzi: "Box Charles".
Leclerc torna in pista e viene speronato dalla Mercedes di Andrea Kimi Antonelli. Subito dopo il ritiro il ferrarista si apre in radio.
Leclerc: "Penso che non fosse necessario. Lo so, non possiamo sapere cosa succederà, ma le gomme erano buone".
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Foto copertina media.ferrari.com