La voglia è massima, e non mancano le motivazioni per raggiungere l'obiettivo che la Ferrari si è posta per il GP d’Azerbaijan. Il team di Maranello, infatti, è pronto e ben determinato nel provare a vincere la gara che andrà in scena domenica prossima a Baku. E lo è per due motivi: per togliere lo zero nella casella delle vittorie di questo deludente 2025 e sia per riuscire, dopo aver siglato le ultime quattro pole position sulla pista azera (anche con vetture assai poco competitive), a vincere per la prima volta nella città del vento. Un obiettivo difficile, dato il quadro dei valori in campo, ma non impossibile, almeno stando alle simulazioni la Scuderia ha portato a termine nel Reparto Corse e che, a quanto ci risulta, indicano (così come lo storico delle passate edizioni), che la SF-25 potrebbe essere veloce e competitiva sul tracciato cittadino.
A Baku, infatti, non saranno necessari dei picchi di prestazione nei tratti veloci o in quelli lenti, quanto piuttosto sarà cruciale la bontà della vettura nei transitori (il tracciato azero presenta un mix tra tratti guidati e lenti nella città vecchia e parti veloci nella zona del palazzo del governo) per poter fare bene. Ma, consapevoli di tutto ciò, a Maranello l'obiettivo resta chiaro, specie in virtù del fattl che tra i top team la Ferrari è l’unico a non aver ancora vinto in stagione, malgrado la Rossa sia la seconda auto del lotto. E per centrare questo obiettivo, nella GeS sono state deliberate scelte aerodinamiche meno estreme rispetto a quelle di Monza. Ed è proprio la speranza che il lavoro a casa e la maggior comprensione della monoposto che accompagna la Scuderia in una delle ultime possibili piste su cui la SF-25 potrebbe cogliere il primo centro stagionale. Dopo Baku, i tracciati favorevoli saranno solo quelli di Singapore e Las Vegas.
Eppure, malgrado tutto, il fine settimana del Cavallino non sembra iniziato nel migliore dei modi. In primis perché una lunga bandiera gialla ha causato una perdita di tempo di non poco conto su un tracciato in cui girare, prendere il ritmo e affinare il set-up sono elementi fondamentali. Non solo, poiché appena tornato in pista, Lewis Hamilton ha anche commesso una piccola sbavatura, toccando il muro con la sua SF-25 e perdendo ulteriore tempo in una sessione già sforunata. Ed è stato proprio il sette volte campione del mondo a comunicare via radio l'impatto al suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, oltre ai danni riportati sulla sua Ferrari, legati in particolare all'ala anteriore.
Hamilton: "Ho colpito il muro".
Adami: "Si, hai una foratura".
Hamilton: "Credo che si sia danneggiata anche l'ala anteriore".
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Foto copertina www.ferrari.com